L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) mette in guardia sui rischi di un nuovo contagio. Non ci sono infatti prove scientifiche che i guariti abbiano acquisito un'immunità. Secondo Michael Rayan, responsabile degli interventi d'emergenza dell'OMS: "Analizzando i primi studi disponibili paiono irrealistiche le speranze riposte in una immunizzazione di massa".
Un esempio sono i 163 pazienti guariti che si sono riammalati in Corea del Sud. Gli esperti sanitari del Paese stanno cercando di risolvere questo mistero e la stessa cosa sta succedendo in Cina. Lo riporta sabato la CNN.
Secondo il Centro sudcoreano per il controllo e la prevenzione delle malattie (KCDC), che ha diffuso questi dati, la percentuale delle persone che risultano di nuovo positive dopo essere guarite è bassa, circa il 2,1%, ma non è chiaro quante delle 7'829 persone guarite siano state sottoposte nuovamente al test. Finora i pazienti che si sono riammalati non sembrano essere contagiosi e il 44% di loro mostra lievi sintomi della malattia.
Questo fenomeno, commenta la CNN, preoccupa a livello mondiale, ma per il momento la spiegazione più plausibile è che i test rilevino residui del virus nell'organismo. Il vicedirettore della KCDC, Kwon Joon-wook ha invitato comunque alla cautela osservando che per la comunità scientifica questo virus ha ancora molti lati oscuri.