Sono trascorsi 25 anni da quando Erika ed Helmut Simon, una coppa di turisti tedeschi, scoprirono per caso tra i ghiacci della Val Senales, in Trentino-Alto Adige, Oetzi. Stiamo parlando il corpo mummificato di un uomo risalente all'Età del rame, ritenuta da tutti la mummia meglio conservata in assoluto risalente a quel periodo.
Alcune immagini recenti di Oetzi - Museo Archeologico dell'Alto Adige
Il Museo archeologico di Bolzano, che ospita il corpo, registra in media 250’000 visitatori all'anno. Nonostante siano trascorsi tanti anni, all'istituto di ricerca Eurac un equipe scientifica continua ad indagare sulla vita e sulle condizioni di salute dell'uomo che, come noto, visse 5’300 anni fa.
Nonostante la "giovane" età, necessita di cure particolari - Museo Archeologico dell'Alto Adige
RSI Info 19.09.2016, 08:00
Per celebrare il quarto di secolo della nuova vita di Oetzi, le autorità italiane hanno previsto un ricco e vario programma di eventi. A Bolzano, ad esempio, domenica 18 settembre sarà possibile visitare gratuitamente il museo a lui dedicato, mentre il 19 e il 20, sempre di settembre, sono previsti un congresso e un dibattito scientifico, nel corso dei quali verranno svelati nuovi misteri "dell'Uomo venuto dal ghiaccio".
Lino Bini
RG 18.30 del 16.09.16: l'intervista ad Alberto Zink, direttore dell'Istituto per le mummie e l'Iceman all'Accademia di ricerca europea di Bolzano
RSI Info 16.09.2016, 20:45
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Alcune curiosità
La causa della morte - Esperti di tutto il mondo sono impegnati nell’indagine dei diversi aspetti della vita di Oetzi. Esaminando alcune radiografie, nel 2001 hanno scoperto la causa della morte: morì per una ferita inferta da una freccia alla spalla sinistra. Una ferita sulla testa, invece, potrebbe essere stata la conseguenza di una caduta.
Le analisi sul DNA - Le analisi genetiche hanno consentito agli scienziati di ottenere molte informazioni su Oetzi. Ad esempio, aveva una predisposizione alle malattie cardiocircolatorie. Attraverso confronti di DNA in tutto il mondo, si possono anche trarre conclusioni su linee di parentela e movimenti migratori.
La ricostruzione - Incaricati dal Museo Archeologico dell’Alto Adige i paleoartisti olandesi Adrie e Alfons Kennis con l’ausilio di metodologie medico-legali e con un lavoro manuale di precisione sono riusciti a catturare la fisionomia del volto di Ötzi e a ricostruirne il corpo in modo quanto più realistico possibile.
Per saperne di più:
L'istituto di ricerca Eurac