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Operai come schiavi in una fabbrica d’auto cinese

Nel cantiere di uno stabilimento del colosso BYD in Brasile, oltre 160 lavoratori - tutti originari della Cina come il loro datore di lavoro - erano trattati in maniera indegna

  • Ieri, 15:11
  • Ieri, 15:14
Gli operai cinesi erano trattati come schiavi nel cantiere della BYD

Gli operai cinesi erano trattati in condizioni di moderna schiavitù nel cantiere di una fabbrica della BYD in Brasile

  • Keystone
Di: AFP/EnCa 

Secondo le autorità locali, più di 160 lavoratori cinesi sono stati “salvati da condizioni di schiavitù” dal cantiere di una fabbrica del gigante delle auto elettriche cinese BYD in Brasile. La filiale brasiliana della marca automobilistica, BYD Auto do Brasil, ha annunciato di aver rescisso il contratto con effetto immediato con l’impresa edile incaricata dei lavori, Jinjiang Construction Brazil Ltd.

Il cantiere in questione si trova a Camaçari, nello Stato nord-orientale di Bahia, dove BYD sta attualmente costruendo la sua più grande fabbrica di auto elettriche al di fuori dell’Asia, con una capacità produttiva di 150’000 veicoli all’anno. I lavori sono stati sospesi in una parte del sito per ordine del Ministero del Lavoro pubblico di Bahia (MPT). Un portavoce dell’MPT ha dichiarato martedì all’AFP che tutti i lavoratori erano di nazionalità cinese.

Da novembre, questa struttura, insieme ad altri enti pubblici, ha effettuato una serie di controlli che hanno identificato “163 lavoratori che si trovavano in condizioni simili alla schiavitù all’interno della società Jinjiang, un fornitore di servizi per BYD”.

Costretti a sopportare condizioni spaventose

In un comunicato stampa, il MPT ha denunciato “una situazione di allarmante precarietà”, riferendosi alle “condizioni di lavoro degradanti” dei lavoratori ospitati sul posto. “In una delle unità i lavoratori dormivano in letti senza materassi e non avevano armadi per riporre i loro effetti personali, che erano mescolati al cibo”, si legge nel comunicato.

Il ministero denuncia inoltre “una situazione igienico-sanitaria particolarmente critica, con un solo bagno ogni 31 lavoratori, che li costringeva a svegliarsi alle 4.00 del mattino per fare la fila per prepararsi prima di andare al lavoro alle 5:30”. Una volta sul posto, “i lavoratori erano esposti a intense radiazioni solari, mostrando chiari segni di problemi alla pelle”.

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Notiziario 25.12.2024, 15:00

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