Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha garantito la tolleranza zero contro l’antisemitismo durante un discorso giovedì, in Israele, all’inizio della sua visita ufficiale nello Stato ebraico che ha suscitato non poche controversie. Infatti, il politico era stato accusato d’aver riacutizzato l’odio contro gli ebrei durante la campagna da lui lanciata contro il miliardario americano di religione ebraica, George Soros, d’origine ungherese.
Notiziario 09.00 del 19.07.2018 - La corrispondenza di Michele Giorgio
RSI Info 19.07.2018, 11:52
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Orban, insieme al premier israeliano Benyamin Netanyahu, ha giustificato l’alleanza formatasi tra i loro Stati con la presenza di “uno zoccolo duro patriottico” comune e questo nonostante le critiche che questo avvicinamento ha generato in terra d’Israele. Il capo del Governo di Budapest ha quindi segnalato che l’Ungheria ha una politica di tolleranza zero contro l’odio antisemita, mentre Netanyahu si rallegra per i milioni di dollari investiti dagli ungheresi nel rinnovamento delle sinagoghe.
Netanyahu del resto si è avvicinato nel tempo ai paesi del gruppo di Visegrad (Ungheria, Polonia, Cechia, Slovacchia), le cui posizioni nazionaliste irritano le altre nazioni europee. Tutte e quattro le nazioni hanno del resto bloccato a maggio una dichiarazione dell’UE che voleva criticare la decisione di Washington di trasferire l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, meritandosi così il plauso del premier israeliano.
ATS/Reuters/AFP/EnCa