La procura boliviana ha spiccato un mandato d'arresto per l'ex presidente Evo Morales, con accuse di sedizione e terrorismo a causa di un video diffuso dal governo di transizione boliviano in cui si sente una voce, attribuita all'ex presidente in quel momento fuggito in Messico, che in una conversazione telefonica ordina di "assediare" le città della Bolivia e lasciarle senza cibo.
L'ex leader, riparato in Messico subito dopo le dimissioni, era giunto nei giorni scorsi in Argentina per chiedere lo status di rifugiato.
Il documento dell'ordine di cattura, firmato dai pubblici ministeri Jhimmy Almanza e Richard Villaca, è stato diffuso dal ministro del governo boliviano, Arturo Murillo, via Twitter, con un messaggio indirizzato a Evo Morales "per sua conoscenza".
Secondo quanto riferito dal portale Erbol, la decisione della procura giunge dopo che Morales ha espresso la sua intenzione di tornare in Bolivia.