Dopo il summit sulla pedofilia con i capi delle conferenze episcopali di tutto il mondo di fine febbraio in Vaticano, arriva il giro di vite di Papa Francesco. Il Pontefice venerdì ha emanato tre nuove leggi. Sono valevoli solo all’interno dello stato della Città del Vaticano, ma è chiaro che la odierna normativa vuole essere da modello per le linee guida delle conferenze di tutto il pianeta.
Due sono gli aspetti fondamentali: l’obbligo di denuncia (fatto salvo il segreto confessionale) e l’introduzione della prescrizione ventennale che decorre a partire dal compimento dei 18 anni del minore abusato. La nuova legge equipara inoltre il minore alla persona vulnerabile e cioè malati o diversamente abili che non siano nelle condizioni di proteggersi. Si specifica anche che è severamente vietato instaurare un rapporto preferenziale con un singolo minore, rivolgersi a lui in modo offensivo o assumere comportamenti inappropriati e sessualmente allusivi. Vietato anche fotografare il minore senza il consenso dei genitori.
In Vaticano ci sono soltanto due parrocchie e bambini e ragazzi che le frequentano sono poche decine. Ma le linee guida si rivolgono a sacerdoti, diaconi, educatori del Preseminario Pio X, la scuola dei chierichetti del Papa, e a tutti coloro che operano a qualsiasi titolo all’interno della comunità ecclesiale vaticana.