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Pensioni, Macron mette la fiducia e salta il voto

Visto il rischio di non ottenere la maggioranza, Macron e Borne hanno imposto l’articolo 49.3 per far passare il testo - Caos e proteste in parlamento, lunedì il voto di sfiducia

  • 16 marzo 2023, 16:17
  • 24 giugno 2023, 05:38

Francia, le pensioni e le proteste

SEIDISERA 16.03.2023, 18:29

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Di: Reuters/ATS/dielle

Il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso: il Governo ha posto la questione di fiducia, l'articolo 49.3, per far passare la riforma delle pensioni. La decisione è stata presa da Macron e dal Governo in considerazione di un'assenza di maggioranza all'Assemblée nationale o di un rischio troppo alto di perdere la sfida sulla riforma per una manciata di voti.

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Telegiornale 16.03.2023, 20:00

Non c’è stato quindi un voto sul contestatissimo progetto di aumentare l'età pensionabile da 62 a 64 anni, il Governo ha posto la fiducia e, entro 24 ore, l'opposizione avrà il diritto di presentare una mozione di censura. Con la prospettiva di far votare una mozione trasversale, presentata dalla sinistra o dalla destra, ma votata da entrambe le formazioni. Se la mozione di censura fosse maggioritaria, il Governo di Elisabeth Borne sarebbe battuto e Macron dovrebbe nominare un nuovo primo ministro e un nuovo esecutivo.

Al contrario, se la mozione di sfiducia non raggiungerà una maggioranza alla Camera bassa, il disegno di legge, respinto all'unanimità dai sindacati e contestata per settimane nelle piazze, sarà considerato adottato.

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SEIDISERA 15.03.2023, 18:28

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Borne contestata e fischiata, caos in parlamento

All'ingresso della premier francese Elisabeth Borne all'Assemblée Nationale, i deputati dell'opposizione si sono alzati in piedi cantando per intero la Marsigliese e inalberando cartelli bianchi con la scritta "No ai 64 anni".

La Borne ha continuato a parlare annunciando il ricorso alla fiducia del Governo sulla riforma delle pensioni ma è stata costretta a interrompersi più volte per le grida, i fischi e il canto ininterrotto della "Marsigliese" da parte dei deputati delle opposizioni. La seduta è stata sospesa per due minuti per consentire di riportare l'ordine in aula. "Mi assumo la responsabilità del mio Governo sull'intero progetto di legge", ha detto il primo ministro Elisabeth Borne, alzando la voce per superare i fischi e gli scherni dei deputati dell'opposizione.

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Elisabeth Borne mentre spiega le ragioni del ricorso all'articolo 49.3

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"L'incertezza aleggia intorno a pochi voti", ha detto Borne, denunciando gli "eccessi e gli attacchi", gli "oltraggi di alcuni e le retromarce di altri" di fronte al progetto di riforma, che a suo dire era il risultato di un "compromesso".

Tutti i leader dell'opposizione hanno da parte loro condannato la decisione. "Il Parlamento è stato disprezzato e umiliato fino in fondo", ha denunciato ad esempio il leader dei deputati comunisti, Fabien Roussel. "È un fallimento totale per questo Governo (...) e per Emmanuel Macron", ha dichiarato la leader dell'estrema destra Marine Le Pen.

Il numero uno di France Insoumise Jean-Luc Mélenchon ha da parte sua dichiarato che, dopo questo "fallimento spettacolare", il movimento sociale ha "buone possibilità di avere l'ultima parola". "È un bene che ci troviamo di fronte a un testo che non è stato adottato nelle forme di una democrazia parlamentare", ha insistito il leader del movimento.

Lunedì il voto di sfiducia

I servizi dell'Assemblée Nationale hanno fatto già sapere che il voto sulle mozioni di censura – che saranno "trasversali" visto che Marine Le Pen ha già annunciato che voterà anche le mozioni della sinistra - è in programma per lunedì. Il governo ha poche possibilità di essere sconfitto sulla fiducia, a meno che non votino contro il governo anche dei deputati Républicains o centristi.

Subito una protesta giovanile, nuove mobilitazioni sindacali annunciate

Nel frattempo un corteo di oltre 1’500 giovani si è diretto all'Assemblea Nazionale di Parigi per protestare contro il passaggio forzato della riforma delle pensioni.

Al grido di "Eh Manu, Manu, 49.3 ou pas, ta réforme on n'en veut pas" o " "L'assemblée peut bien voter, la rue va le retirer", il corteo ha lasciato il quartiere universitario della Sorbona. “L'obiettivo è di arrivare fino all'Assemblea nazionale per far sentire la voce dei giovani", ha dichiarato all'AFP Eléonore Schmitt, portavoce del movimento.

Al contempo Laurent Berger, il leader del principale sindacato di Francia CFDT, annuncia "nuove mobilitazioni" sindacali dopo la decisione del presidente Emmanuel Macron di ricorrere alla fiducia. Intanto, la premier, Elisabeth Borne, ha fatto sapere che interverrà questa sera al tg delle 20 di TF1.

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Telegiornale 07.03.2023, 20:00

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