È la prima volta che in un procedimento penale elvetico un pentito di ‘ndrangheta viene sentito come persona informata sui fatti.
L’uomo, in video conferenza in diretta dall’Italia, da una località nascosta, ha raccontato chi era e cosa faceva il 60enne italiano residente da decenni nel canton Berna accusato dalla Procura federale di essere un intermediario delle cosche in Svizzera.
“Era un affiliato della 'ndrangheta di lungo corso. Partecipava alle riunioni dove si tenevano riti di affiliazione”, ha risposto il pentito alle domande dei giudici. “Era una persona pacata, affidabile, organizzava la latitanza di alcuni boss in Svizzera, e forniva armi", ha aggiunto. "Aveva la dote di camorrista, ma non voleva fare strada nell’organizzazione criminale”, ha proseguito.
Un secondo pentito non è stato sentito a causa di problemi logistici. E sarà ascoltato dai giudici nelle prossime settimane. Il processo è stato dunque sospeso e riprenderà o il 10 settembre o in data da definire.
Mattia Pacella