Il leader russo Vladimir Putin ha cercato lunedì di sviare la colpa dal Cremlino per una rivolta nella regione meridionale russa del Daghestan che ha preso di mira un volo proveniente da Israele, accusando senza prove che dietro la furia ci fossero agenti ucraini e agenzie di spionaggio occidentali.
Quanto ai disordini di domenica a Makhachkala, nella repubblica autonoma del Daghestan, dove una folla ha preso d’assalto l’aeroporto in una caccia all’ebreo dopo l’atterraggio di un volo da Tel Aviv - Putin ha accusato l’Ucraina e l’occidente di voler destabilizzare la Russia dall’interno. Anche la portavoce del Ministero degli Esteri russo ha accusato Kiev di avere giocato un ruolo chiave negli incidenti. Il consigliere per la Sicurezza nazionale ucraino Mykhailo Podolyak ha invece smentito ogni coinvolgimento.
Più di 20 persone sono rimaste ferite - nessuna israeliana - negli scontri di domenica sera, che Putin ha definito parte degli sforzi degli Stati Uniti per indebolire la Russia.
Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha definito “classica retorica russa” l’affermazione di Putin secondo cui dietro la violenza ci sarebbero entità occidentali. “L’Occidente non ha nulla a che fare con questo”, ha aggiunto, criticando Putin per non aver fatto di più per condannare la violenza, che ha descritto come “un’agghiacciante dimostrazione di odio”.
Notiziario delle 22:00 del 30.10.2023
Notiziario 30.10.2023, 22:30