Il Pescarese è alla prese con una serie di incendi senza precedenti divampati ieri, domenica. Le operazioni di spegnimento proseguono senza sosta e la situazione sembra sotto controllo nella parte sud della città ma la provincia resta in stato di emergenza e ai roghi già in corso - une dei quali ha devastato la Riserva Pineta Dannunziana - se ne sono aggiunti molti altri, tanto che sono dovute intervenire anche colonne mobili dei vigili del fuoco partite dalla Toscana e dal Lazio per dare sostegno ai colleghi abruzzesi.
Sono almeno 15 i focolai divampati nella zona sud del capoluogo, con fiamme che hanno raggiunto anche la spiaggia. I danni non sono ancora stati quantificati ma appaiono ingentissimi e non sono ancora chiare le cause del divampare degli incendi, alcuni dei quali sembrano tuttavia di origine dolosa.
Alle 12.00 è prevista una riunione di emergenza nella sede della regione Abruzzo. I roghi hanno paralizzato anche il traffico ferroviario, con la cancellazione di molti treni e conseguente ore di attesa per i viaggiatori, che hanno dovuto ricorrere ad autobus sostitutivi e mezzi di fortuna.
Diversi i feriti, ma per il momento nessuno sembra aver perso la vita.
Brucia il sud Europa
Vasti incendi sono scoppiati in questi giorni in varie parti dell’Europa del sud: in Sardegna i roghi divampati nell’Oristanese hanno provocato lo sfollamento di 1'500 persone e distrutto oltre 20'000 ettari di territorio; in Sicilia 150 persone sono state bloccate dalle fiamme in due zone marinare di Catania e sono state salvate da mezzi navali e personale della capitaneria di porto. Roghi sono scoppiati anche in Turchia nella stazione balneare di Bodrum – decine di villaggi e alberghi e un intero quartiere sono stati evacuati – e la situazione si presenta grave anche in Grecia, dove i pompieri lottano contro le fiamme da sabato nella regione di Patrasso.
“Dietro gli incendi c’è sempre l’uomo”
“Gli incendi alle nostre latitudini non sono spontanei: sono sempre causati dalla colpa o dal dolo”: sono le parole di Antonello Fiore, presidente della società italiana dei geologi ambientali. Ai nostri microfoni Fiore spiega: “Una delle cause degli incendi che la settimana scorso hanno devastato parte della Sardegna è stata un’automobile che aveva preso fuoco; alcuni vogliono forzatamente associare gli incendi al cambiamento climatico, ma così non è. Il cambiamento climatico, con le alte temperature (in Abruzzo per esempio sono stati raggiunti i 40 gradi, ndr.), può interferire con i fenomeni predisponenti, ma le cause scatenanti sono sempre legate alla mano dell’uomo”. In Italia si è fatto abbastanza a livello di prevenzione e tutela del patrimonio naturalistico? “Si è fatto poco, anche nelle regioni dove non si sono verificati incendi ma potrebbero verificarsi – ci risponde Fiore –. Gli uomini che vengono utilizzati per lo spegnimento, dovrebbero essere impiegati prima, per la pulizia del sottobosco durante la stagione invernale, per progettare barriere tagliafuoco, per prevedere queste situazioni”.