ANALISI

Presidenziali USA: Biden valuta il ritiro

Lo scrive il NYT, Casa Bianca subito smentisce - “Ero stanco perché in due settimane ho fatto il giro del mondo un paio di volte”, spiega il presidente - Le pressioni aumentano, sarà un 4 luglio di riflessione

  • 3 luglio, 13:46
  • 10 luglio, 12:47
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Il capo della Casa Bianca ha attribuito ai troppi viaggi la scarsa performance emersa dal dibattito con l'avversario

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Di: RG 

Il New York Times scrive che il presidente USA Joe Biden avrebbe ammesso con un confidente di stare valutando un eventuale ritiro dalle presidenziali. La Casa Bianca ha subito smentito. Non è la prima volta che il quotidiano newyorkese sembra sposare la campagna di chi, nel campo democratico, vorrebbe un cambio di candidato.

“Se mi sono quasi addormentato sul palco, è perché nelle ultime due settimane ho fatto il giro del mondo un paio di volte” ha detto Biden, cercando di spiegare la sua pessima performance al dibattito televisivo con Donald Trump sulla CNN. Un dibattito che ha prodotto profondo disagio nel partito e alcune richieste pubbliche perché l’attuale inquilino della Casa Bianca passi la mano.

I sondaggi sono impietosi: Kamala Harris, Michelle Obama (che ha già detto di non voler scendere in campo) o il governatore dell’arizona Gavin Newson farebbero tutti meglio di lui contro Trump. Il margine di vantaggio dello sfidante repubblicano sta crescendo. Il presidente lo sa, ed ha tentato di serrare i ranghi, facendo alcune apparizioni a sorpresa.

Alcuni tenori democratici, come l’ex presidente Obama, sono intervenuti a dargli manforte, ma anche i suoi difensori hanno dovuto ammettere le difficoltà. Tra gli eletti democratici fino ad ora quasi nessuno si è esposto chiedendo al presidente di rinunciare al tentativo di rielezione, ma 25 sarebbero pronti ad uscire allo scoperto, scrivono i giornali.

Biden finirà per essere abbandonato dai suoi? Lo abbiamo chiesto al politologo Mario Del Pero

No, non lo abbandoneranno. Non potrà abbandonarlo nessuno, se rimarrà lui il candidato. Ed è lui che adesso può decidere se farsi da parte o meno, perché è lui che ha i delegati ottenuti durante queste finte primarie che lo hanno incoronato candidato democratico. È lui che ha questi delegati, è lui che eventualmente può liberare il voto di questi delegati alla convention di Chicago di agosto. Fa impressione vedere dei media molto vicini a Biden e ai democratici, a partire dal New York Times, che hanno alzato un fuoco di fila per cercare di fare una pressione su Biden e per convincerlo a farsi da parte con editoriali, interventi anche di firme prestigiose. Per il momento queste pressioni non hanno sortito effetti e saranno Biden e i suoi famigliari, che da quanto pare di capire sono le uniche persone che lui ascolta, a decidere in ultimo cosa fare.

Fino a che punto, secondo lei, i repubblicani potranno sfruttare questi episodi nei quali le difficoltà di Biden sono evidenti?

Io credo che sia una risorsa elettorale molto molto importante per i repubblicani. Forse la più importante di cui dispongono. Perché le preoccupazioni per l’età di Biden, il convincimento che Biden non sia più in grado di svolgere il ruolo di presidente è una preoccupazione bipartisan: condivisa da moltissimi elettori democratici e condivisa da tantissimi elettori indipendenti, indecisi, incerti, che potrebbero essere l’ago della bilancia decisivo in novembre.

02:47

RG 12.30 del 03.07.2024 - Le considerazioni di Mario Del Pero, docente all’Istituto di studi politici di Parigi

RSI Info 03.07.2024, 13:08

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