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Proteste in Iran, sale il bilancio dei morti

Sesto giorno di scontri nel Paese, dopo la morte di Mahsa Amini. Le autorità bloccano Instagram e WhatsApp e applicano forti restrizioni all'uso di internet

  • 22 settembre 2022, 17:37
  • 20 novembre, 14:54
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Disordini nelle strade di Teheran

  • Keystone
Di: Reuters/AFP/GF 

Salgono a 31 le vittime delle proteste in Iran seguite alla morte di Mahsa Amini, la ventiduenne arrestata dalla polizia morale a Teheran perché non indossava correttamente il velo e deceduta tre giorni dopo a causa dei maltrattamenti subiti dagli agenti. Il bilancio è stato fornito dall'ONG Iran Human Rights, mentre secondo i media di Stato i morti sono 17.

Nel frattempo, si intensificano i disordini in diverse città del Paese, dove per il sesto giorno consecutivo, i manifestanti hanno espresso il loro sdegno per l’accaduto e contro l’obbligo dell’hijab, appiccando il fuoco a stazioni e veicoli della polizia, accompagnando i gesti con slogan antigovernativi. Le forze dell’ordine, in risposta, avrebbero adottato comportamenti estremamente violenti oltre all’utilizzo di gas lacrimogeni e arresti per disperdere la folla.

La morte di Amini ha risvegliato in tutta la Repubblica islamica il malcontento della popolazione su questioni quali la restrizione delle libertà personali e un’economia provata dalle sanzioni. I governanti temono perciò una ripresa delle proteste scaturite già nel 2019 dal rincaro del prezzo della benzina.

Data l’ampia diffusione nel web di filmati che ritraggono le dure misure di contenimento messe in atto dalla polizia iraniana, e che hanno inevitabilmente suscitato un’ampia condanna in tutto il mondo, le autorità locali hanno inoltre imposto drastiche restrizioni all’utilizzo di internet, tra cui il blocco dell’accesso a Instagram e WhatsApp. Questo provvedimento sarebbe stato giustificato "dalle azioni dei controrivoluzionari contro la sicurezza nazionale attraverso questi social network", ha dichiarato l'agenzia di stampa Fars. Una decisione simile era stata adottata anche nel 2019.

Nei giorni scorsi erano diventati virali alcuni video che mostravano i manifestanti bruciare un enorme ritratto del generale Qassem Soleimani, ucciso da un attacco statunitense nel gennaio 2020, e diverse donne che davano alle fiamme i loro foulard o si tagliavano i capelli.

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Iran, proteste sempre più accese

Telegiornale 20.09.2022, 14:30

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