Centinaia di persone si sono radunate nei principali aeroporti americani, da Seattle a Los Angeles, da New York a Chicago, per protestare contro la decisione della Corte Suprema, giunta martedì, di convalidare il controverso decreto anti-immigrazione, che vieta l'ingresso negli USA ai cittadini di alcuni Stati musulmani. Sit-in ostili al via libera si sono tenuti del resto pure a Washington, davanti al palazzo che ospita i magistrati della Corte.
Per Donald Trump è un'indiscussa vittoria, mentre si tratta di una misura ritenuta discriminatoria per i detrattori del bando. Questi ultimi durante le manifestazioni di protesta hanno ribadito che “nessuna Corte deciderà i confini della nostra umanità e continueremo a resistere”, confermando che la lotta contro questo provvedimento è tutt’altro che conclusa.
La decisione della massima istanza giuridica statunitense è un successo non solo per il presidente ma pure per l’intero partito repubblicano, che ha dimostrato quanto fosse rilevante dal profilo politico non concedere a Barack Obama la nomina del nono giudice della Corte Suprema, una scelta rivelatasi decisiva martedì.
RG/Reuters/EnCa