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Putin alza la voce

Il presidente russo: "Il mondo sottovaluta il rischio di una guerra nucleare. L’Occidente non squittisca se noi reagiremo", ma anche "bene il ritiro degli USA dalla Siria"

  • 20 dicembre 2018, 14:25
  • 22 novembre, 23:27
00:41

RG 12.30 del 20.12.2018 Il discorso di Putin

RSI Info 20.12.2018, 14:06

  • reuters

"Il mondo sta sottovalutando il pericolo di una guerra nucleare". Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin durante la sua conferenza stampa di fine anno al World Trade Center di Mosca, sottolineando come lo "sfacelo" del sistema di deterrenza internazionale, acuito dalla decisione degli USA di uscire dal trattato INF, "aumenta l'incertezza".

"Le armi della Russia - ha aggiunto - servono a mantenere la parità strategica e se arriveranno i missili in Europa poi l'Occidente non squittisca se noi reagiremo. Ma io confido che l'umanità avrà abbastanza buon senso per evitare il peggio".

"Un bene il ritiro degli USA dalla Siria"

Putin accoglie invece positivamente la decisione americana di ritirare le proprie truppe dalla Siria, ma non nota ancora segnali in tal senso. "Se gli USA hanno deciso di ritirare il proprio contingente, hanno fatto la cosa giusta", ha affermato.

"La presenza dei soldati americani è necessaria? No, non penso che sia necessaria", ha poi dichiarato il presidente russo ribadendo la sua posizione secondo cui le truppe USA sono in Siria "illegittimamente" perché prive sia del permesso del Consiglio di sicurezza dell'Onu sia di una richiesta di intervento da parte del governo siriano, alleato di Mosca.

"Non vogliamo dominare il mondo"

L'accusa che la Russia cerca il dominio del mondo "è un cliché" propinato all'opinione pubblica occidentale e in particolare ai paesi che fanno parte dell'Alleanza Atlantica così che facciano "quadrato", ha aggiunto il presidente russo nel corso della conferenza.

"La Nato ha bisogno di un nemico esterno e questo nemico è la Russia", ha aggiunto. "Noi sappiamo bene che il quartier generale di chi davvero vuole dominare il mondo non sta a Mosca, ma a Washington, e basta vedere la differenza nella spesa militare fra Russia e Stati Uniti".

ats/joe.p.

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