Mosca ha iniziato le annunciate esercitazioni nucleari tattiche a un passo dai confini, mentre Kiev evoca uno scudo aereo dei partner occidentali, ai quali chiede di abbattere i missili russi dai loro territori o mettendo in azione i caccia della NATO.
Le esercitazioni atomiche erano state ordinate il 6 maggio scorso da Vladimir Putin: il clima era surriscaldato dalle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che aveva prospettato l’invio di truppe occidentali in Ucraina per impedire a quelle russe di dilagare, mentre ministro degli Esteri britannico David Cameron aveva dato via libera all’uso dei missili britannici forniti a Kiev per colpire in profondità anche in Russia. Posizioni che secondo Mosca hanno creato “tensioni senza precedenti” con l’Occidente.
Le manovre, che si svolgono nel distretto meridionale russo, vertono sui sistemi missilistici a corto raggio Iskander e gli ipersonici Kinzhal, che vengono montati a bordo dei caccia MiG-31. L’addestramento, immortalato dai fotogrammi pubblicati dai media russi, mira a “mantenere la prontezza delle truppe e delle unità che utilizzano armi nucleari non strategiche per reagire e garantire pienamente l’integrità territoriale e la sovranità dello Stato russo in risposta a dichiarazioni provocatorie e minacce arrivate da alcuni funzionari occidentali”.
Nelle stesse ore in cui iniziava l’esercitazione russa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo ministro degli Esteri Dmytro Kuleba hanno alzato il livello della posta. Gli Stati Uniti e l’Europa dovrebbero fare di più per difendere l’Ucraina e gli aerei delle NATO dovrebbero abbattere i missili russi nello spazio aereo ucraino, ha detto Zelensky al New York Times.
Sul terreno intanto Mosca continua ad avanzare. Il ministero della Difesa ha annunciato che i suoi paracadutisti hanno preso il controllo di una roccaforte ucraina vicino ad Andreyevka, nella regione di Donetsk. Nel Kharkiv - oltre 14 mila gli sfollati negli ultimi giorni - gli attacchi hanno perso di intensità nelle ultime 24 ore, riferisce lo Stato maggiore ucraino, ma gli scontri armati non si fermano. Le truppe russe hanno compiuto ricognizioni e sabotaggi nelle regioni settentrionali di Sumy e Chernihiv, dove starebbero riempendo il campo di battaglia di mine.
Sabotaggi che secondo il presidente polacco Donald Tusk sono in corso anche oltreconfine: l’ultimo bilancio parla di almeno 12 arresti, tra i quali alcuni criminali, “assoldati dai servizi russi e bielorussi” per colpire dietro le linee. Azioni di disturbo che secondo Varsavia minacciano non solo la Polonia ma anche Lituania e Lettonia, “forse anche la Svezia”. Indagini sono in corso su alcuni incendi sospetti in una fabbrica polacca e in un centro Ikea lituano. Tra i progetti di Mosca, ha denunciato Tusk, anche quello di inondare la Polonia con l’ingresso illegale di migliaia di migranti da “Somalia, Eritrea, Etiopia e Yemen”.
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