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Quando la casa di proprietà da sogno americano diventa incubo

A causa del mercato immobiliare e dell’aumento degli interessi ipotecari, i “Millenial” non riescono più a permettersi l’acquisto di un’abitazione

  • 17 giugno, 15:21
  • 12 settembre, 12:12

USA, il sogno di comprare casa

Telegiornale 16.06.2024, 20:00

Di: Massimiliano Herber (con Mira Wecker) 

“I millennial hanno i figli, ma i boomer hanno le case”. Con la solita passione a stelle e strisce per le etichette, i media americani hanno sintetizzato così la crisi dell’alloggio che attraversa il Paese e che colpisce soprattutto la fascia demografica oggi più grande degli Stati Uniti: la microgenerazione nata tra 1990 e il 1994. Complice la mancanza di offerta, i prezzi schizzati alle stelle dopo il Covid e interessi ipotecari quasi triplicati negli ultimi quattro anni (dal 2,67 % nel 2020 al 7,2 % oggi) sono sempre di più le giovani coppie che invece di comprare e casa sono costrette e vivere con i genitori o in affitto.

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Pittsburgh è la seconda città più grande della Pennsylvania

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Pittsburgh, in Pennsylvania, è uno dei luoghi più emblematici poiché, statistiche alla mano, qui le case semivuote dei baby boomer sono ben più del doppio di quelle abitate da millennial con figli. Dopo aver lavorato dieci anni a Washington DC ed essere sposati, Evan e Kate sono tornati a Pittsburgh, lavorano entrambi, ma tre anni di ricerca di una casa sono trascorsi infruttuosi. ”Tutti i nostri coetanei vivono la stessa situazione, dice al Telegiornale RSI Kate, docente 32enne, vivono con i genitori, o in affitto, senza poter comprare... La casa non è il sogno americano”. Per cultura la casa di proprietà è una priorità negli Stati Uniti, ma - come spiega Evan - pure un’esigenza: “Affittare per le famiglie negli Stati Uniti non è un’opzione. Gli appartamenti sono piccoli, una o due camere, e se trovi qualcosa di più grande finisci per pagare 3-4’000 dollari al mese”.

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Evan Petrack e la moglie Kate, sposati nel 2021

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Dopo oltre due anni di ricerche, Rory e Chrystin – lui cuoco, lei consulente – hanno dovuto ridimensionare i propri sogni, comprando una piccola abitazione lontana dal centro di Pittsburgh. “Non era proprio quello che sognavamo, ci dice Chrystin, ma siamo grati… È la nostra casa di partenza”. 

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Rory e Chrystin Ballard nella loro abitazione comprata a gennaio

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La loro abitazione (due camere da letto) è costata 130’000 dollari, con 30’000 dollari di mezzi propri. L’acquisto è stato possibile dai prestiti ipotecari, sussidi e consulenze ad hoc dei programmi di aiuto all’alloggio. Un affare in questo angolo del Midwest se si pensa che il prezzo medio di un’abitazione negli Stati Uniti è di 420’000 dollari, mentre il reddito di una coppia è di 74’000.

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“È facile lasciarsi scoraggiare da questo mercato. A volte anche noi agenti immobiliari ci scoraggiamo”. Parole di Brettney Duck, mediatrice immobiliare e attiva in un’associazione di aiuto all’alloggio. Oltre alla scarsità dell’offerta e all’aumento dei tassi di interesse, un ulteriore ostacolo per trovare casa è la speculazione: “Ci sono sempre più investitori, da tutto il paese, che si intromettono con un sacco di soldi tra proprietari e famiglie per far lievitare il prezzo”.

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Sherry Murray e il marito Joe

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C’è chi cerca un’abitazione per fare famiglia e chi la casa invece vorrebbe venderla.  Passata la soglia degli 80 anni e con i figli cresciuti ormai lontani, per Sherry e Joe la loro dimora acquistata nel 1991 per 240’000 dollari è ormai troppo grande. “Quand’è l’ultima volta che abbiamo usato il tinello, a Thanksgiving?”, scherza Joe mentre Sherry spiega come ridimensionarsi sia diventato impossibile: “Per trovare qualcosa di adeguato a noi dovremmo pagare circa un milione di dollari. E se vendo questa casa per 700’000, con il cambiamento di interesse e tutti i costi legali e di trasloco, finisco per pagare di più di un milione… Non ha senso!

Ulteriore paradosso di un mercato divenuto folle. Una giungla immobiliare che parrebbe evidenziare un’ingiustizia generazionale, l’impossibilità di una casa di proprietà, ennesima beffa del sogno americano.

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