Il contestato presidente dello Sri Lanka è stato bloccato, oggi martedì, all'aeroporto di Colombo. È stato sottoposto a un faccia a faccia con i funzionari dell'immigrazione che gli hanno impedito di imbarcarsi per andare all'estero, hanno spiegato fonti ufficiali. I funzionari dell'immigrazione hanno negato a Gotabaya Rajapaksa l'accesso alla sala VIP per il timbro del passaporto, mentre il capo di Stato voleva evitare il terminal aperto al pubblico, temendo reazioni violente nei suoi confronti.

Sri Lanka nel caos
Telegiornale 09.07.2022, 22:00
Rajapaksa non si è ancora dimesso, come aveva promesso di fare la scorsa settimana per una "transizione pacifica del potere". Presidente e First lady avevano trascorso la notte tra ieri e oggi in una base militare vicino all'aeroporto internazionale dopo aver perso quattro voli che avrebbero potuto portarli negli Emirati Arabi Uniti. Stessa sorte è toccata anche al fratello minore del presidente, Basil, dimessosi ad aprile da ministro delle Finanze, che non ha potuto imbarcarsi su un volo diretto a Doha.
Situazione sempre tesa
Nel Paese continuano frattanto le proteste di piazza. Inoltre, se il capo di Stato si dimette come promesso, il primo ministro Ranil Wickremesinghe sarà automaticamente nominato presidente ad interim fino a quando il Parlamento non eleggerà un sostituto che eserciterà il potere fino alla fine dell'attuale mandato, cioè fino al novembre 2024. Tuttavia, anche Wickremesinghe è fortemente contestato dai manifestanti che da più di tre mesi si sono accampati davanti alla Segreteria presidenziale per chiedere misure a fronte della crisi economica senza precedenti del Paese.
A questo proposito Rajapaksa è accusato dalla piazza di aver gestito male l'economia, causando l'incapacità del Paese di finanziare le importazioni più essenziali per i suoi 22 milioni di abitanti a causa della mancanza di valuta estera. Colombo ha fatto default sul suo debito estero di 51 miliardi di dollari ad aprile ed è in trattative con il FMI per un possibile salvataggio.