Le autorità saudite hanno riconosciuto sabato che il giornalista Jamal Khashoggi, scomparso dal 2 ottobre quando si era recato a chiedere documenti per il suo matrimonio, è rimasto ucciso all'interno del consolato a Istanbul. Secondo i primi risultati di inchiesta, il decesso è la conseguenza di una colluttazione all'interno dell'edificio e non di un ordine diretto partito da Riad. Il principe Mohammed bin Salman, nei confronti del quale Khashoggi era molto critico, non era al corrente di alcuna operazione in terra turca, ha precisato un alto responsabile.
RG 12.30 del 20.10.2018 La corrispondenza di Lorenzo Trombetta
RSI Info 20.10.2018, 14:34
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Il regno ha precisato che 18 persone sono state arrestate e che le indagini proseguono. È stata ordinato un rimpasto dei vertici dei servizi segreti, sotto la diretta responsabilità dell'erede al trono. Uno dei capi e un consigliere di corte sono stati rimossi. Stando agli investigatori turchi, l'assassinio sarebbe stato invece opera di una squadra di una quindicina di persone, giunta appositamente a Istanbul e ripartita nel giro di 24 ore. Gli inquirenti hanno setacciato venerdì una città costiera e una foresta alle porte della metropoli, dove si suppone che i resti del reporter siano stati abbandonati.
RG 12.30 del 20.10.2018 Le reazioni nel servizio di Anna Valenti
RSI Info 20.10.2018, 14:37
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In Arizona per un comizio, Donald Trump ha giudicato "credibile" la spiegazione saudita e ribadito di non volere che eventuali sanzioni tocchino le forniture di armi statunitensi. "Profondamente turbato" invece il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres, che ha auspicato un'inchiesta "approfondita e trasparente". La vicenda ha colpito anche il mondo degli affari: si susseguono a raffica le rinunce di dirigenti di banche e imprese che avrebbero dovuto partecipare dal 23 al 25 ottobre alla conferenza internazionale sugli investimenti a Riad.
Le ammissioni di Riad
Telegiornale 20.10.2018, 22:00