Alla fine i rumori di corridoio si sono concretizzati e il presidente Volodymyr Zelensky ha silurato giovedì il comandante delle Forze armate, il generale Valery Zaluzhny. È stato lo stesso capo di stato ad annunciarlo, dopo che negli ultimi giorni le voci si erano intensificate. “Ho incontrato il generale, l’ho ringraziato per i due anni trascorsi a difendere l’Ucraina. Abbiamo discusso del rinnovamento di cui le Forze armate ucraine hanno bisogno. Il momento per un tale rinnovamento è adesso“. Queste le parole di Zelensky sulla piattaforma X, un comunicato stringato, a cui il generale ha risposto sempre via internet, scegliendo Facebook: “Nei primi giorni più duri della Grande Guerra, ci siamo schierati contro un nemico vile e forte. La nostra battaglia continua e cambia ogni giorno. I compiti del 2022 sono diversi da quelli del 2024. Pertanto, tutti dovrebbero cambiare e adeguarsi anche alle nuove realtà”. E sempre poche righe via Telegram sono servite al presidente per annunciare che il nuovo comandante supremo sarà il generale Olexandr Syrsky, fino a ieri numero uno delle forze terrestri.
Cambiamenti annunciati
Dietro la rapida e asciutta sequenza delle comunicazioni sui social media tra il presidente e il generale c’è la volontà di chiudere in fretta un capitolo difficile, durato per tutto lo scorso anno, e aprirne un altro, con la speranza che il passaggio di consegne ai vertici delle forze armate sia indolore e non abbia effetti sulla stabilità politica dell’intero paese. Il conflitto tra Zelensky e Zaluzhny si è trascinato dalla primavera scorsa, sulla scia del contrasto evidente tra la retorica presidenziale sulla controffensiva e gli obbiettivi da raggiungere, cioè il respingimento delle truppe del Cremlino fuori dal Donbass e dalla Crimea, e la realtà sul campo, con le opzioni limitate a disposizione del capo delle forze armate, tra problemi di strategia, tecnologie e inferiorità numerica.
Le frizioni, tenute sottotraccia per mesi, sono esplose apertamente lo scorso autunno con le esternazioni di Zaluzhny su alcuni media occidentali e le repliche di Zelensky che hanno evidenziato una frattura in realtà insanabile. Le vicende militari e le diverse prospettive dei due uomini più potenti e popolari del paese si sono poi inevitabilmente intrecciate con quelle politiche, con il presidente in calo di consensi e il generale a godere invece della massima fiducia da parte degli ucraini. Zaluzhny ha sempre smentito di avere ambizioni presidenziali, ma d’altro canto ha anche avuto l’appoggio costante degli alleati occidentali, che secondo alcune voci sarebbero stati contrari al suo licenziamento.
Momento difficile
Invero il quadro generale, politico e militare, in questo momento non è certo favorevole all’Ucraina, che da un lato cerca di trovare la quadra tra gli evidenti dissidi interni, e dall’altro si trova di fronte al problema degli aiuti militari e finanziari per oltre 60 miliardi di dollari ancora bloccati da parte degli Stati Uniti. A Washington il duello tra repubblicani e democratici, insieme con la campagna elettorale iniziata e la possibilità che Donald Trump succeda a Joe Biden, è l’incognita maggiore che pesa sul futuro a breve e medio termine di Zelensky. Dopo il fallimento della controffensiva nell’estate scorsa, il presidente ucraino aveva annunciato l’inizio di una nuova fase del conflitto, che avrebbe dovuto portare nel 2024 a un rafforzamento delle posizioni per poi rilanciare l’avanzata nel 2025.
Ora però la cornice si è ulteriormente complicata, sia sul binario interno che su quello esterno, e quest’anno Kiev rischia di essere più fragile di fronte alla Russia: e al di là di quanto l’Occidente potrà sostenere l’Ucraina, bisognerà vedere quale sarà la strategia del Cremlino, che per ora non sembra intenzionato a tirare il freno. La sostituzione di Zaluzhny con Syrsky potrà bastare per resettare i problemi tra vertici politici e militari? Zelensky sarà in grado di tenere sotto controllo le fronde interne? Quando e in che quantità arriveranno gli aiuti occidentali, essenziali per l’Ucraina? La nuova mobilitazione sarà sufficiente per sopperire alla carenze? Chi arriverà alla Casa Bianca a novembre? Tutte domande a cui è difficile dare una risposta immediata, ma da cui dipenderà il destino dell’Ucraina.
USA, bocciati gli aiuti all'Ucraina
Telegiornale 08.02.2024, 12:30
Volodymyr Zelensky: il presidente rockstar, sempre più sotto assedio
RSI Info 19.01.2024, 15:30
Contenuto audio