Il Presidente russo Vladimir Putin ha elogiato giovedì la portata dei legami tra Mosca e Teheran, accogliendo a Mosca il suo omologo iraniano Ebrahim Raisi, in visita al Cremlino per colloqui che includeranno il conflitto israelo-palestinese.
“Le nostre relazioni si stanno sviluppando molto bene”, ha dichiarato Putin con soddisfazione all’inizio del loro incontro, trasmesso dalla televisione russa. Ha citato “grandi progetti infrastrutturali” comuni e la cooperazione nel settore energetico e in “quasi tutti i settori”.
Ha inoltre affermato che Mosca e Teheran dovrebbero firmare “negli ultimi giorni di dicembre” un accordo sulla creazione di una zona di libero scambio tra l’Iran e l’Unione economica eurasiatica, che fa capo a Mosca e riunisce le ex repubbliche sovietiche.
Il Presidente iraniano ha invitato Putin, che il giorno precedente era stato ricevuto con gli onori negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita, a recarsi a Teheran, invito che Putin ha accettato, senza però indicare una data immediata per tale viaggio.
Un’”interazione” che è “progredita”
“Possiamo vedere che l’interazione con il nostro Paese amico, la Russia, ha fatto buoni progressi negli ultimi anni”, ha dichiarato Raisi, il cui Paese è accusato di aver fornito droni esplosivi e altri armamenti a Mosca per la sua offensiva in Ucraina.
Per quanto riguarda Gaza, il presidente iraniano ha nuovamente chiesto “la fine dei bombardamenti (israeliani) il prima possibile”. Secondo la traduzione ufficiale russa delle sue osservazioni, “la questione è oggi un problema non solo per la nostra regione, ma anche per l’intera umanità”, ha dichiarato Raisi.
Ha inoltre definito l’operazione militare di Israele a Gaza un “genocidio” e un “crimine contro l’umanità”, “sostenuto dagli Stati Uniti”.
L’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna ha riferito martedì che Raisi si sarebbe recato in Russia a capo di una “delegazione economica e di polizia di alto livello”.