La radiotelevisione svizzero tedesca SRF, come numerosi altri media internazionali, ha ritirato tutti i suoi corrispondenti dalla Russia. Anche il corrispondente per la Radiotelevisione della Svizzera Italiana (RSI), un collaboratore esterno, ha lasciato il Paese.
Lo hanno indicato sabato sera SRF e RSI: SRF ha preso questa decisione a causa delle misure decretate da Vladimir Putin venerdì sera che di fatto limitano la libertà di stampa. Non avendo più un corrispondente permanente a Mosca la Radiotelevisione romanda RTS non ha dovuto adottare una misura simile. In campo internazionale, come detto, la Radiotelevisione italiana (RAI) ha preso la stessa decisione sabato pomeriggio. "Le notizie su quanto accade nella Federazione Russa, ha detto l'emittente pubblica italiana, saranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell'azienda in servizio in Stati vicini e nelle redazioni centrali in Italia".
Venerdì, in seguito all'approvazione della legge emanata da Mosca che prevede multe e carcere fino a 15 anni per chi diffonde "fake news" sul conflitto, pure la BBC aveva deciso di ritirare i suoi giornalisti dalla Russia e riaprire le trasmissioni ad onde corte come ai tempi di Radio Londra, evocando un sistema che ha già scritto la storia degli eventi bellici del '900.
Provvedimento identico è stato adottato dall'emittente pubblica canadese CBC/Radio-Canada, dall'agenzia Bloomberg e dalle reti tedesche ARD e ZDF, oltre che da alcuni dei principali media spagnoli. CNN e CBS hanno deciso di smettere di trasmettere.
Notiziario 14.00 del 05.03.2022 Media in Russia
RSI Info 05.03.2022, 17:12
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