Sam Altman guiderà il nuovo team di intelligenza artificiale di Microsoft. Il cofondatore di OpenAI, la società senza scopo di lucro a cui fa capo ChatGPT - chatbot basata sull’intelligenza artificiale generativa - è stato estromesso dalla start-up venerdì scorso. Lo riporta lunedì l’agenzia di stampa economico finanziaria statunitense Bloomberg.
Ad affiancare l’informatico a Microsoft ci sarà Greg Brockman, membro del consiglio di amministrazione e cofondatore di OpenAI, che ha lasciato l’azienda dopo l’accaduto. “Si uniranno ad altri colleghi per guidare un nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale”, ha dichiarato su X Satya Nadella, capo del colosso americano su X (ex Twitter).
Emmett Shear, ex CEO del servizio di streaming di Amazon Twitch, entrerà a far parte di OpenAI come CEO ad interim.
Il licenziamento senza spiegazioni
L’annuncio a sorpresa della rimozione di Sam Altman - considerato astro nascente nel campo dell’intelligenza artificiale - dal suo incarico di CEO della società OpenAI ha scatenato lo stupore di molti analisti e non solo. Un allontanamento così repentino era difficile da prevedere e ha portato una certa confusione anche all’interno dello stesso consiglio di amministrazione che ha preso la decisione.
Anche gli investitori hanno esortato il CDA a riconsiderare la decisione. Sull’azienda infatti ci sono interessi economici enormi: la valutazione di Altman all’interno di essa era di 80 miliardi di dollari. Il valore azionario dopo l’annuncio del licenziamento è immediatamente sprofondato.
Durante il fine settimana l’informatico aveva pubblicato un’immagine di se stesso su X indossando un badge da ospite OpenAI affermando “la prima e l’ultima volta che indosso uno di questi”.
Sul motivo dell’estromissione il comunicato ufficiale parlava di una non specificata “mancanza di trasparenza” di Altman nei confronti dell’azienda. Più fonti invece sembrano indicare che la mossa fosse dovuta a un dissenso tra il 38enne e alcuni amministratori sull’opportunità di lanciare prodotti sempre più estremi e avanzati, trascurando le implicazioni per la sicurezza.
Se l’intenzione era quella di proteggere l’umanità da Altman e dai rischi più o meno concreti di un’intelligenza artificiale senza controllo, i mondi e i tempi sono stati quelli sbagliati. Secondo gli analisti è stato uno dei piani peggio riusciti di cui si ha memoria.
La vicenda evidenzia anche la spaccatura all’interno dell’industria tecnologica tra chi vede l’AI generativa come una tecnologia da sfruttare e chi invece si preoccupa dei rischi legati a una tecnologia che si è dimostrata potente e imprevedibile.
RG 07.00 del 20.11.2023, il servizio di Cristiano Valli
RSI Info 20.11.2023, 10:53
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