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Scattano i dazi di Donald Trump su alluminio e acciaio

Il presidente USA firma l’atto esecutivo con cui introduce le tariffe doganali per diversi Paesi. L’Unione europea pronta a reagire

  • Oggi, 06:04
  • Oggi, 08:18
Trump firma i dazi per alluminio e acciaio

Trump firma i dazi per alluminio e acciaio

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Di: ATS/ANSA/AFP/Swing 

Dazi del 25% su acciaio e alluminio e poi tariffe reciproche. Sono gli ultimi due capitoli della guerra commerciale condotta da Donald Trump contro amici e nemici all’estero, mentre in patria continua a smantellare con Elon Musk l’amministrazione federale, tra polemiche e una raffica di cause legali.

Il presidente USA ha firmato gli ordini esecutivi nello Studio Ovale della Casa Bianca nella serata di lunedì. Sta inltre pensando di applicare imposizioni doganali anche per automobili, prodotti farmaceutici e chip per computer. I relativi ordini dovrebbero essere firmati martedì o mercoledì.

“La produzione di acciaio è una componente importante della nuova età dell’oro promessa da Trump”, ha spiegato alla CNBC uno dei suoi principali consiglieri economici, Kevin Hassett. È uno dei motivi per cui il tycoon ha condiviso anche lo stop del suo predecessore Joe Biden alla vendita di US Steel ai giapponesi, concordando alla fine un loro investimento, ma senza assumerne il controllo.

I nuovi dazi andranno in particolare a colpire il Canada, principale esportatore di acciaio e alluminio in USA (con una quota del 25%), il Messico (12%), il Brasile, la Corea del Sud, ma non l’Australia, il cui premier Anthony Albanese ha annunciato una esenzione accordata da Trump dopo un colloquio telefonico. Per ora resta nel mirino della Casa Bianca l’Unione europea, per la quale gli Stati Uniti sono il maggior mercato per l’export dei due metalli.

Bruxelles attende la notifica della mossa, ma Parigi e Berlino hanno già reagito. Il presidente francese Emmanuel Macron ha avvertito che dazi USA sull’Europa danneggerebbero anche gli Stati Uniti facendo aumentare l’inflazione. E in un’intervista alla CNN rilasciata lunedì ha giurato di essere pronto ad un nuovo faccia a faccia con Trump sulle tariffe. L’Unione europea risponderà ai nuovi dazi”, gli ha fatto eco il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. Sulla stessa linea anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz: “Lo dico con grande prudenza, ma anche con grande chiarezza, come Unione europea possiamo reagire velocemente ai dazi, se dovesse diventare necessario”.

Trump aveva già introdotto nella sua prima presidenza dazi su acciaio (al 25%) e alluminio (10%) per proteggere la produzione americana da quella che a suo avviso era una concorrenza sleale, favorita dai sussidi statali. Da allora l’export italiano di acciaio verso gli USA ha perso i due terzi della quota, secondo Federacciai. Dopo un anno il tycoon li aveva revocati per Canada e Messico, ma ora li rilancia, ignorando il divieto del nuovo accordo commerciale che lega i tre Paesi nordamericani.

Poi sarà la volta dei cosiddetti dazi reciproci. “È molto semplice, se loro ci tassano, noi tassiamo loro, allo stesso modo”, ha spiegato il presidente. In campagna elettorale. Trump aveva promesso addirittura una legge in Congresso, il Reciprocal Trade Act, ma nel frattempo procede a colpi di ordini esecutivi.

Nelle scorse settimane, il presidente aveva annunciato dazi del 25% a Canada e Messico su tutte le merci, salvo sospenderli per un mese per gli sforzi dimostrati nella lotta al traffico di fentanyl e clandestini. E del 10% su 525 miliardi di merci della Cina, che ha risposto con dazi del 15% entrati in vigore da oggi ma solo su 14 miliardi di beni americani, forse per lasciare spazio ai negoziati.

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Notiziario 06.00 dell’11.02.2025 Il servizio di Andrea Ostinelli

RSI Info 11.02.2025, 07:25

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