Gli stabilimenti delle principali case automobilistiche statunitensi General Motors (GM), Ford e Stellantis sono in sciopero. L'azione fa seguito all'annuncio del sindacato dei Lavoratori dell'automobile uniti (United Auto Workes, UAW), che aveva annunciato ieri sera le proteste se non si fosse raggiunto un accorto sulla contrattazione collettiva. I lavoratori hanno incrociato le braccia a partire dalla mezzanotte americana, le sei di mattina in Svizzera.
Lo sciopero sta toccando tre diversi stabilimenti su tutto il territorio statunitense e potrebbe implicare fino a 145'000 lavoratori (i membri del sindacato). Uno coinvolge una filiale di GM in Missouri, un altro colpisce uno stabilimento Stellantis in Ohio mentre il terzo riguarda una fabbrica Ford in Michigan. L'interruzione dei lavori potrebbe creare difficoltà sufficienti per fermare la produzione automobilistica di tutte e tre le società. Il modello Wrangler di Jeep (sotto Stellantis) ad esempio, potrebbe subire ritardi nella fabbricazione.
La richiesta iniziale del sindacato UAW era un aumento salariale del 46% nei quattro anni di durata del contratto. Lo riporta l'emittente televisiva CNN.
Uno sciopero prolungato e diffuso nell'industria automobilistica potrebbe avere un impatto negativo significativo sull'economia statunitense. Le manifestazioni rappresentano inoltre un difficile grattacapo per il presidente Joe Biden, che si è sempre presentato come amico dei sindacati. Un rallentamento dell'economia nazionale potrebbe, tuttavia, ridurre le sue possibilità di rielezione fra poco più di anno.
Notiziario delle 06:00 del 15.09.2023
Notiziario 15.09.2023, 06:12
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