Il cinquantesimo giorno di invasione russa dell’Ucraina è iniziato con una notizia che ha fatto il giro del mondo. Nella notte si è verificata un’esplosione su una nave da guerra russa importante, l’incrociatore "Moskva" (“Mosca”), scoppio che ha costretto l’equipaggio ad evacuare l’imbarcazione il più velocemente possibile considerati i gravi danni subiti dallo scafo. Il maltempo nella regione impedisce di trarre maggiori informazioni sulla sua sorte attraverso le immagini satellitari.
Secondo le autorità ucraine, l’imponente incrociatore (lungo 186 metri e con a bordo circa 500 marinai) è stato centrato da due missili antinave Neptune, che avrebbero scatenato un incendio a bordo. Tuttavia, il Ministero della Difesa russo ha reso noto che la nave non è affondata e che le esplosioni a bordo sono cessate. "L'incendio è circoscritto, sono state prese misure per rimorchiare la nave in porto".
Per Kiev sarebbe un’operazione dall’alto valore simbolico oltre che militare, giacché l'ammiraglia della flotta russa del Mar Nero è la stessa nave che all'inizio del conflitto aveva permesso di occupare l’Isola dei Serpenti e catturare i marinai (considerati eroi dall’Ucraina) che avevano rifiutato la resa. Entrata in servizio in tempi sovietici (nel 1983) con il nome di "Slava", era stata rimessa a nuovo alla fine degli anni '90. Nel 2015 aveva partecipato all'intervento russo in Siria.