La crisi migratoria sta mettendo in bilico il Governo tedesco. Il ministro dell'Interno Horst Seehofer ha deciso per lo strappo, minando così la tenuta dell’Esecutivo e l'Unione dei democristiani. L'esito del vertice dell'Unione Europea sui migranti è stato "insufficiente", secondo il punto di vista del leader della CSU bavarese che ribadisce la necessità di riaccompagnarli alla frontiera, mentre Angela Merkel opterebbe per ospitarli in appositi centri con obbligo di dimora.
Notiziario delle 06.00 del 02.07.2018 La corrispondenza di Walter Rauhe
RSI Info 02.07.2018, 08:37
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Seehofer, stando a fonti interne alla sua formazione politica, ha quindi proposto di rinunciare sia all'incarico di ministro, sia alla presidenza della CSU. "È una decisione che io così non posso accettare", ha tuttavia commentato domenica sera il capogruppo regionale della CSU, Alexander Dolbrindt.
La cancelliera, intanto, ha ribadito che i respingimenti immediati non sono coperti dall'accordo trovato in Europa, contraddicendo così l'interpretazione di Alexander Dobrindt, il quale aveva "rilevato" in un passaggio del documento finale del consiglio UE la possibilità di decidere misure nazionali a riguardo.
RG 08.00 del 02.07.2018: Walter Rauhe in diretta da Berlino
RSI Info 02.07.2018, 10:31
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"Farò ogni sforzo perché vi siano dei risultati", ha affermato Angela Merkel, facendo riferimento alla "responsabilità per il paese", ribadendo che dal suo punto di vista il pacchetto uscito da Bruxelles debba fornire "nel suo complesso una risposta equivalente" alle rivendicazioni di Seehofer.
ATS/ANSA/AnP