Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, concentra sempre più poteri nelle sue mani. Anche grazie all’allentamento di alcuni vincoli dopo l’approvazione della riforma costituzionale, oggi, domenica, è salito nuovamente alla testa del suo partito Giustizia e Sviluppo (AKP), da lui fondato nel 2001.
Riuniti per un congresso straordinario, i delegati lo hanno eletto, senza sorprese in quanto unico candidato, segretario con 1'414 voti. “È un nuovo inizio – ha dichiarato lo stesso capo di Stato –. Dalla lotta al terrorismo all’economia, dall’estensione di diritti e libertà, fino agli investimenti. Assisteremo ad un balzo in avanti della Turchia”. Erdogan succede così al primo ministro Binali Yildrim, alla guida dell’AKP dal 2016.
AFP/ludoC