Donne siriane sono state abusate da operatori ONU e di altre organizzazioni non governative che scambiavano cibo e altri aiuti con favori sessuali. Lo rivela in un'intervista alla BBC la cooperante Danielle Spencer che già nel marzo 2015 ha raccolto testimonianze nello stesso senso in un campo profughi in Giordania.
Il fenomeno in Siria è così diffuso, racconta, che molte ormai si rifiutano di andare presso i centri di distribuzione degli aiuti perché temono di essere “ricattate”, ma anche stigmatizzate dal resto della popolazione. Nel giugno 2015, l'International Rescue Committee ha intervistato 190 donne e ragazze a Dara'a e Quneitra: circa il 40% aveva subito ricatti. Nonostante gli avvertimenti di tre anni fa, un nuovo rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione mostra come queste pratiche continuino nel sud del paese.
Spencer ha affermato che alcune agenzie umanitarie “chiudevano un occhio sullo sfruttamento” perché l'utilizzo di funzionari locali era l'unico modo per intervenire in zone pericolose.
ANSA/BBC/BRav