“Sì alla tregua in Libano”. Ad annunciare il cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah è stato martedì sera lo stesso premier Benjamin Netanyahu. “Stasera porto al gabinetto un accordo” con Hezbollah. “Con una comprensione totale tra Israele e gli Stati Uniti, manteniamo la libertà militare completa” in Libano, ha detto il primo ministro in un discorso alla nazione. Poco prima delle 21.00, la CNN ha riportato le parole di un funzionario israeliano secondo cui il gabinetto di sicurezza ha votato a favore di un accordo per porre fine ai combattimenti con Hezbollah in Libano. La proposta mira a far cessare le ostilità per 60 giorni e potrebbe costituire la base di una tregua duratura.
Ma quanto durerà il cessate il fuoco in Libano “dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo”, ha detto il premier, sottolineando tuttavia che “Hezbollah non è più quello di prima, lo abbiamo riportato indietro di decenni”.
I “tre motivi” del cessate il fuoco
Perché fare una tregua adesso? Ci sono tre motivi, secondo Netanyahu: in primo luogo “concentrarsi sulla minaccia iraniana”, secondariamente “dare una pausa alle nostre forze e procedere ai rifornimenti. Vi dico apertamente, ci sono stati grossi ritardi nella fornitura di armi e munizioni”. Infine la terza ragione, “separare i fronti e isolare Hamas che contava su Hezbollah. Aumenteremo la nostra pressione su Hamas”, ha detto Netanyahu.
La Casa Bianca ha intanto fatto sapere che Joe Biden terrà un discorso sulla tregua in Libano.
Gli Stati Uniti stanno inoltre discutendo con “i partner e le agenzie alleate se avere un ruolo di monitoraggio” sulla tregua tra Israele ed Hezbollah in Libano, ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, in un briefing con la stampa. “Dobbiamo capire quale ruolo avrà il dipartimento della Difesa”, ha aggiunto.
La tregua, attesa e annunciata da giorni, giunge al termine di una giornata di intensi bombardami. I caccia dell’esercito israeliano hanno colpito oggi oltre 180 obiettivi di Hezbollah in tutto il Libano. Secondo l’IDF, gli attacchi hanno colpito centri di comando, depositi di armi e altre infrastrutture del gruppo militare filoiraniano a Beirut, nel Libano meridionale e nella valle della Beqaa.
Tra le prime reazioni quella del primo ministro libanese Najib Mikati, il quale ha chiesto che il cessate il fuoco in Libano tra Israele e Hezbollah venga “messo in atto immediatamente”.
Annunciato un accordo
Telegiornale 26.11.2024, 20:00