Almeno 60 persone sono rimaste uccise e decine disperse dopo il crollo di una diga nel Sudan orientale, conseguenza delle forti piogge che hanno colpito il Paese.
La diga di Arbat ha una capacità di immagazzinare 25 milioni di metri cubi di acqua piovana ed è la principale fonte di acqua dolce per la città costiera di Port Sudan, ora sede principale del governo militare sudanese.
Il crollo della diga nello Stato del Mar Rosso ha devastato le fattorie e diversi villaggi a valle. Le squadre di soccorso inviate nella regione non sono riuscite a raggiungere i villaggi colpiti a causa dei danni estesi e delle inondazioni. Il consigliere del governo locale Nayi Ezzeldin ha dichiarato alla televisione di Stato sudanese che la situazione nelle aree vicine alla diga è “catastrofica”.
Almeno 132 persone sono morte in Sudan a causa delle inondazioni e delle forti piogge di quest’anno. Il ministero della Sanità del Paese ha dichiarato all’Afp: “Dieci sono gli stati colpiti, oltre 31mila le famiglie che hanno subito danni. Il numero totale di morti ha raggiunto i 132”.
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