Il CdA di Telt, società mista Italia-Francia nata nel 2015, ha deciso all'unanimità di procedere nei prossimi giorni con la pubblicazione dei bandi di gara (o "avis de marchés") per la realizzazione dei lavori principali del tunnel della Torino-Lione (lato Francia), articolati in tre lotti per un valore di 2,3 miliardi di euro. L’urgenza nella pubblicazione era dovuta al rischio concreto di perdere una tranche di finanziamenti europei da 300 milioni di euro. L’Italia, però, si è riservata il diritto entro sei mesi di ritirarsi dall’opera senza pagare penali.
Negli ultimi giorni si era temuto che l’Italia bloccasse l’infrastruttura. In sostanza ciò non è successo, come invece avrebbe voluto il Movimento 5Stelle. Il premier Giuseppe Conte si è dovuto lanciare in un’acrobazia linguistica, dicendo che oggi non sarebbero stati pubblicati i bandi degli appalti, ma sarebbe stato semplicemente richiesto alle aziende interessate di manifestare il loro interesse ai lavori.
Roma ha comunque ottenuto qualcosa di rilevante. Telt nei prossimi mesi si é impegnata a chiedere un nuovo esplicito via libera ai due Governi interessati, quello italiano e quello francese. Inoltre, ma questo era già previsto, un eventuale ritiro dall’opera non avrebbe costi per le casse dello Stato.
In sostanza, l'Italia ha centrato il suo obiettivo primario: ovvero che la decisione finale sui lavori della Torino-Lione sia rimandata a dopo le elezioni europee. Movimento 5Stelle e Lega su quest’opera hanno idee opposte, sembra impossibile una mediazione oggi e l’unica via era quella di rimandare.