Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto sabato il congelamento dei beni in Turchia dei ministri dell'interno e della giustizia statunitensi.
Questa decisione è la risposta di Ankara alle sanzioni statunitensi di mercoledì contro i ministri dell'interno e della giustizia turchi accusati da Washington di avere avuto un ruolo chiave per l'arresto e la detenzione del pastore evangelico Andrew Brunson, che dopo un anno e mezzo di carcere per l'accusa di terrorismo e attività di spionaggio, è stato posto agli arresti domiciliari.
Quanto questa decisione possa essere efficace rimane, tuttavia, una domanda ancora aperta. I due ministri turchi non posseggono beni negli Stati Uniti, e molto probabilmente nemmeno quelli statunitensi ne posseggono in Turchia. Si tratterebbe dunque di sanzioni puramente simboliche da entrambe le parti.
Erdogan intanto mette le mani avanti e si augura che la disputa sul pastore evangelico non danneggi gli accordi recentemente presi tra Truchia e Stati Uniti riguardo le aree controllate dai curdi nel nord della Siria.