"Voteremo contro il piano del Governo per la Brexit". L’atteso annuncio giunto dal leader del partito Jeremy Corbyn nel suo discorso conclusivo è stato accolto da un vibrante applauso del congresso laburista in corso a Liverpool. Le sue parole hanno sancito l’ormai totale isolamento della premier Theresa May la cui ricerca di un accordo con l’Unione europea, contestata all'interno del campo conservatore, ha perso anche un possibile sostegno esterno.
Il voto contrario del Labour in Parlamento non è però ancora sicuro al 100%. Nel suo discorso, in gran parte incentrato sull'economia, il leader della sinistra ha indicato alla prima ministra una possibile via d'uscita. Dovrà riuscire a concludere un accordo che "protegge i posti di lavoro, mantiene l'unione doganale ed evita una frontiera in Irlanda del Nord". Ciò che appare impossibile dato lo stato delle trattative con Bruxelles.
RG 18.30 del 26.9.2018 Il servizio di Giancarlo Ciccone
RSI Info 26.09.2018, 20:26
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Lo scenario più probabile oggi appare essere l’abbandono dell'Unione senza un accordo. A quel punto "chiederemo elezioni anticipate", ha sottolineato il leader Labour prevedendo un cambiamento di inquilino al numero 10 di Downing Street. Se poi il ritorno alle urne non fosse possibile "tutte le opzioni saranno sul tavolo", ha detto. Lasciando intendere che potrebbe tornare d'attualità l'idea di promuovere un secondo referendum sull'uscita della Gran Bretagna, caldeggiata da una buona fetta del partito che dal 2015, quando è stato eletto l'attuale segretario, è tornato a chiudere i suoi congressi intonando "Bandiera rossa" e a conquistare circa il 40% dei voti.