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Tripoli nel caos

Il Governo Sarraj proclama lo stato di emergenza. Violenti combattimenti sulla strada verso l'aeroporto

  • 2 settembre 2018, 23:17
  • 23 novembre, 00:27
02:17

RG delle 12.30 del 3 settembre 2018; le considerazioni di Stefano Torelli, ricercatore all'ISPI, Istituto per gli studi di politica internazionale

RSI Info 03.09.2018, 02:30

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Il consiglio presidenziale libico, guidato da Fayez al Sarraj, ha proclamato lo stato di emergenza a Tripoli. La capitale è sotto scacco dopo una settimana di violenti combattimenti e l'avanzata micidiale di una milizia ribelle, la 7a Brigata, che avanza da sud verso l'aeroporto e non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi. L'assalto, da lunedì scorso, è costato la vita a oltre 40 persone e ha provocato centinaia di feriti.

I miliziani hanno annunciato l'imminente assalto al quartiere di Abu Salim a Tripoli, tristemente celebre perché vi sorge il carcere dove il defunto rais Muammar Gheddafi fece strage di oppositori nel 1996, quasi 1'300 i prigionieri massacrati a colpi di granate.

"Noi non vogliamo la distruzione, ma stiamo avanzando in nome dei cittadini che non riescono a trovare cibo e aspettano giorni in coda per avere lo stipendio, mentre i leader delle milizie si godono il denaro libico", ha tuonato il leader ribelle Abdel Rahim Al Kani.

Il Governo di unità nazionale è stato costretto alle misure di emergenza dopo la violazione reiterata delle fragili tregue proclamate nei giorni scorsi e bolla i combattimenti come un "attentato alla sicurezza della capitale e dei suoi abitanti, davanti ai quali non si può restare in silenzio". L'obiettivo dei miliziani - sempre secondo il consiglio - "è quello di interrompere il processo pacifico di transizione politica" cancellando "gli sforzi nazionali e internazionali per arrivare alla stabilizzazione del Paese".

La decisione è stata assunta "per proteggere i cittadini e la sicurezza, gli impianti e le istituzioni vitali che richiedono tutte le necessarie misure militari e civili", recita il comunicato ufficiale.

Nel frattempo l'ambasciata italiana - sfiorata sabato da un razzo che ha centrato un hotel nei pressi - "resta aperta. Continuiamo a sostenere l'amata popolazione di Tripoli in questo difficile momento", ha scritto su Twitter la sede diplomatica, smentendo le indiscrezioni - una delle tante prive di fondamento di queste ultime ore - sulla chiusura della stessa e la fuga dei responsabili.

ATS/M. Ang.

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