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Trump: “Zelensky è un dittatore mai eletto e comico mediocre”

Lo ha scritto il presidente statunitense sui social media, affermando che il suo omologo ucraino “ammette che metà dei soldi ricevuti dagli USA sono mancanti”

  • 19 febbraio, 18:12
  • 19 febbraio, 21:53
02:41

Scontro Trump Zelensky

Telegiornale 19.02.2025, 20:00

  • keystone
Di: ATS/M. Ang. 

Il presidente statunitense Donald Trump è tornato ad attaccare Volodymyr Zelensky definendolo un “dittatore mai eletto” e un “comico mediocre” che è riuscito a ottenere centinaia di miliardi dagli Stati Uniti per “una guerra che non avrebbe mai vinto”. “Zelensky ammette che metà dei soldi che gli abbiamo inviato sono mancanti. Si rifiuta di indire elezioni, è molto basso nei sondaggi ucraini e l’unica cosa in cui è stato bravo è stato suonare Biden come un violino”, si legge in un post su Truth.

“Vive in una bolla di disinformazione russa”, gli ha replicato Zelensky.

In passato Trump aveva già definito Zelensky sarcasticamente come “il miglior piazzista sulla terra: ogni volta che viene negli Stati Uniti se ne va con 60 miliardi”. Ma mai aveva sferrato un attacco così violento, col rischio di compromettere i negoziati per la pace appena iniziati che ha promesso di condurre salvaguardando anche gli interessi di Kiev. Invece Trump continua a ripetere la narrativa russa. 

Martedì sera nello Studio Ovale il tycoon ha risposto alle critiche di Zelensky per non essere stato invitato ai colloqui a Riad tra americani e russi, suscitando quello che un gongolante Vladimir Putin ha liquidato come una “inappropriata reazione isterica”.

“Be’, sei stato lì per tre anni. Avresti dovuto chiuderla dopo tre anni. Non avresti mai dovuto iniziarla. Avresti potuto fare un accordo”, ha detto Trump riferendosi a Zelensky. Quindi si è lamentato del fatto che in Ucraina non ci sono state elezioni per la legge marziale, sostenendo che la popolarità di Zelensky è “al 4%”.

Il giorno dopo il presidente ucraino ha provato a tenergli testa: “Sfortunatamente, il presidente Trump, per il quale ho grande rispetto come leader del popolo americano, che ci ha sempre sostenuto, vive in questo spazio di disinformazione”, ha accusato, contestandogli inoltre di aver “aiutato Putin a uscire da anni di isolamento”, con un “impatto non positivo sull’Ucraina”. Zelensky ha anche rintuzzato il dato sul suo scarso indice di gradimento, facendo riferimento a un recente sondaggio del Kiev International Institute of Sociology secondo cui non è mai sceso sotto il 50% ed è ora al 57%.

Parole dure di Trump anche contro l’Europa

Trump, sulla guerra in Ucraina, ha usato parole dure anche contro l’Europa: “Ha fallito, non è riuscita a ottenere la pace”. Il presidente americano ha poi ribadito che il Vecchio Continente ha speso meno degli Stati Uniti per una guerra che li tocca da vicino (un dato che però l’Ukraine support tracker dell’Università di Kiel gli contesta; nel rapporto pubblicato il 14 febbraio 2025 si sottolinea che, complessivamente, i Paesi europei hanno speso 132 miliardi di euro contro i 114 degli USA).

Tra le prime reazioni europee all’accostamento del leader ucraino a un dittatore, particolarmente pesanti quelle di Berlino. Affermazioni “false e pericolose”, ha ammonito il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Gli ha fatto eco la ministra degli Esteri Annalena Baerbock: “Se si guarda il mondo reale, invece di sparare un tweet, allora si sa chi in Europa vive nelle condizioni di una dittatura, la gente in Russia, la gente in Bielorussia”. Anche Friedrich Merz, leader della Cdu e probabile prossimo cancelliere dopo le elezioni di domenica, si è detto “scioccato”: “Si tratta della classica inversione tra vittima e colpevole. Ed è la narrazione russa”.

Anche Londra si è schierata mercoledì in serata con Zelensky, esprimendo il “suo sostegno” a un “leader democraticamente eletto”. Lo ha reso noto un portavoce di Downing Street dopo che il primo ministro britannico Keir Starmer ha avuto una conversazione con l’omologo ucraino. È perfettamente “ragionevole sospendere le elezioni in tempo di guerra”, ha riferito il portavoce rispondendo alle accuse di Trump; lo “fece anche il Regno Unito durante la seconda guerra mondiale”.

Duro il Wall Street Journal, che in un editoriale ricorda tutte le atrocità di Mosca e critica la “rapida riabilitazione di Putin”, “ricompensato” con un incontro imminente col capo della Casa Bianca “prima di aver ottenuto qualsiasi compromesso”. Negli USA si è levata infine la voce di Mike Pence, vice di Trump nel suo primo mandato: “Signor presidente, l’Ucraina non ha iniziato questa guerra. La Russia ha lanciato un’invasione brutale e non provocata che ha reclamato centinaia di migliaia di vite. La via per la pace deve essere costruita sulla verità”.

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