Donald Trump è atterrato lunedì a New York, in attesa che martedì gli vengano formalizzate le accuse per il caso della pornostar Stormy Daniels, mentre la città statunitense ha rafforzato la sicurezza nel timore di scontri di piazza, che potrebbero essere scatenati dai sostenitori del tycoon.
Trump è già da mesi impegnato in una terza campagna per reclamare la Casa Bianca, persa contro l'attuale presidente Joe Biden nel 2020, e lui e i suoi consiglieri sembrano gradire l'attenzione mediatica scatenata dal processo.
A New York Trump si è costruito un profilo nazionale negli affari e nello spettacolo, ma è diventato profondamente impopolare quando è entrato in politica. I procuratori affermano che il caso contro di lui non ha nulla a che fare con la politica e hanno difeso il lavoro del procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, che lo sta conducendo.
Donald Trump è stato incriminato
Telegiornale 31.03.2023, 20:00
I pagamenti alla pornostar
L'ex presidente deve rispondere di molteplici accuse di falsificazione di documenti aziendali, tra cui almeno un reato, secondo l'atto d'accusa emesso la scorsa settimana da un gran giurì di Manhattan. L'indagine sta esaminando i pagamenti a sei cifre effettuati all'attrice porno Stormy Daniels e all'ex modella di Playboy Karen McDougal. Entrambe affermano di aver avuto incontri sessuali con il coniugato Trump anni prima che entrasse in politica. Trump nega di aver avuto rapporti sessuali con entrambe le donne e ha negato qualsiasi illecito relativo ai pagamenti.
Le accuse e la campagna elettorale
Si tratta di un capitolo senza precedenti nella storia USA, con Trump che è il primo ex presidente ad affrontare accuse penali. Ma lui scommette che questo potrebbe aumentare le sue possibilità di riconquistare la presidenza l'anno prossimo.
Dopo essere stato inizialmente colto di sorpresa dalla notizia dell'incriminazione giovedì, Trump e i suoi assistenti sperano di usare il caso a proprio vantaggio. Quest'idea, tuttavia, si è scontrata con gli stessi avvocati dell'ex presidente, che in un documento di lunedì hanno chiesto al giudice di vietare la copertura fotografica e video della sua udienza, prevista per martedì pomeriggio. La decisione spetta al giudice (dopo le pressanti richieste dei media USA, che in nome dell'interesse pubblico sollecitano anche la divulgazione delle accuse), che potrebbe anche imporre un "gag order", ossia il divieto di parlarne in pubblico.
Prima però The Donald potrebbe vedersi sottoporre all'imbarazzante rito della foto segnaletica (che secondo molti potrebbe usare come iconico poster elettorale) e della rilevazione delle impronte digitali, vedersi formalizzare le accuse per i soldi in nero all'attrice hard Stormy Daniels e dichiarare la sua innocenza. Con ogni probabilità gli verranno risparmiate le manette, come prevedono i suoi due difensori.
Trump ha parlato di una "Caccia alle streghe" nei suo confronti. Intanto la repubblicana Marjorie Taylor Greene della Georgia sta aiutando a organizzare una manifestazione a New York per martedì mattina, ma il sindaco, il democratico Eric Leroy Adams, l'ha redarguita. "Anche se non abbiamo minacce specifiche, persone come Marjorie Taylor Greene, nota per diffondere disinformazione e discorsi di odio, ha dichiarato che verrà in città", ha detto Adams. "Mentre è in città, si comporti bene".
Notiziario 05.00 del 31.03.2023
RSI Info 31.03.2023, 05:57
Trump, la giuria non si è riunita
Telegiornale 22.03.2023, 20:00