Donald Trump ha scelto chi lo accompagnerà nella corsa alla Casa Bianca come candidato vicepresidente: si tratta del senatore dell’Ohio J.D. Vance. È stato lo stesso Trump ad annunciarlo sul suo social network “Truth” (“Verità”) mentre al Fiserv Forum di Milwaukee, dove è in corso la Convention nazionale repubblicana, i delegati provenienti da tutta l’America, Stato dopo Stato (più i territori, come Portorico o le Samoa) stanno formalmente e unanimemente nominando Trump a candidato del partito repubblicano per le elezioni presidenziali di novembre.
39 anni, ex militare, Vance è cresciuto in una famiglia monoparentale della “rust belt”, la cintura della ruggine, il cuore industriale decaduto degli Stati Uniti, di cui ha raccontato le miserie in un libro autobiografico, “Hillbilly Elegy”, pubblicato nel 2016 e tradotto anche in italiano (“Elegia americana”), che gli è valso la ribalta del successo. Ha poi studiato diritto a Yale e si è fatto una carriera nella Silicon Valley.
Vance è stato in passato un critico caustico di Trump, da lui definito “un idiota”, “nocivo”, un possibile “Hitler dell’America”. Oggi il candidato vicepresidenziale si scaglia con uguale foga contro Joe Biden, che accusa di avere istigato verbalmente la violenza contro Trump. Secondo Vance 2.0, Trump è vittima di “una amministrazione feroce che vuole farlo morire in prigione e rovinare la sua famiglia. Il più grande attacco contro la democrazia mai visto”.
J.D. Vance ha sposato i grandi temi della politica trumpiana: lotta all’immigrazione e protezionismo economico. Ma c’è una importante differenza: rispetto alla base elettorale tradizionale del 45esimo (e forse 47esimo) presidente USA, Vance rappresenta quei giovani della nuova destra che considerano il miliardario newyorkese solo la prima tappa di una rivoluzione populista-nazionalista destinata a cambierare il volto non solo del Grand Old Party, ma degli Stati Uniti tutti interi.
Attentato a Trump, nuove rivelazioni
Telegiornale 15.07.2024, 20:00
Vance è infatti un amico personale del figlio di Trump, Donald Trump Jr. e la scelta preferita dello stratega della nuova destra Steve Bannon. Altri avrebbero preferito una donna o una personalità afroamericana, che avrebbero aumentato la base potenziale di sostegno.
La scelta di Vance è stata prontamente criticata dal presidente Biden e dai democratici, secondo cui si tratta di una persona che vuole tagliare le tasse ai ricchi e proibire a livello nazionale l’interruzione volontaria di gravidanza. Ma proprio sull’aborto la Convention ha deciso di approvare un punto del programma che lascia la responsabilità della questione agli Stati, rendendo cosi più difficile per i democratici usare il tema come arma elettorale.