Sono state cinque ore molto tese (con due brevi pause) quelle trascorse da Donald Trump in compagnia dei magistrati che lo stanno processando per sospetta frode nei confronti di banche e assicurazioni. L’ex presidente degli Stati Uniti ha spesso risposto alle domande in modo vago, parlando di sé stesso, di quanto vale, di quanto sostegno ha e di come il potere giudiziario voglia incastrarlo, sminuirlo per bloccarne il sempre più probabile ritorno alla Casa Bianca.
“Non abbiamo tempo da perdere”, ha detto a un certo punto un esasperato giudice Arthur Engoron all’avvocato di Trump, dopo l’ennesimo discorso. “La supplico di controllare il suo cliente se può. Se non può, lo farò io”. Engoron ha anche minacciato di interrompere l’udienza.
Non è la prima volta che il magistrato - oggetto di ripetuti e violenti attacchi sui social da parte di Trump - mette in chiaro con l’ex presidente USA chi comanda nell’udienza. Per tre volte ha multato Trump per avere violato l’ordine di astenersi dal criticare la procura. L’ex inquilino della Casa Bianca però non ha cambiato stile. “Quello che ho fatto è l’opposto della frode. La frode è lei”, ha detto indicando la procuratrice Letitia James.
Trump è in testa ai sondaggi per le primarie repubblicane e se si votasse ora, sempre secondo gli istituti demoscopici, superererebbe per consensi il presidente Biden.
Tra un anno le elezioni USA
Telegiornale 06.11.2023, 20:30
Notiziario delle 21:00 del 06.11.2023
Notiziario 06.11.2023, 21:30