Per la terza volta in pochi mesi, l'ex presidente Donald Trump è stato formalmente incriminato un giudice federale degli Stati Uniti. Questa volta in causa c'è il suo presunto tentativo di ribaltare il risultato elettorale dell'11 novembre 2020, che lo ha spodestato, e il suo presunto ruolo nell'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
Trump si è presentato intorno alle 16 nel palazzo della Corte federale del Distretto di Columbia, la stessa che ha incriminato oltre mille dei suoi sostenitori per i fatti del 2021. Trump, stando alle testimonianze, non ha mai degnato di uno sguardo il procuratore speciale Jack Smith. Quando gli è stato chiesto di prendere posizione sui quattro capi di imputazione si è dichiarato non colpevole. Subito dopo la fine dell'udienza ha lasciato il tribunale con il suo corteo di auto e si è diretto all'aeroporto.
Qui, prima di decollare, ha dichiarato: "E' un giorno triste per il Paese. Questo non dovrebbe succedere negli USA. Non puoi battere il tuo avversario e allora lo perseguiti e lo persegui".
La prossima udienza è stata fissata per il 28 agosto.
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