Il Tribunale di Tunisi ha condannato al carcere a vita 7 persone, tre per le stragi al museo del Bardo (24 morti) e quattro per quelle sulla spiaggia di Sousse (38 morti), avvenute nel 2015. Dalle deposizioni degli imputati sono emersi collegamenti tra i due attentati, entrambi rivendicati dai terroristi dell'autoproclamato Stato islamico (IS).
Omicidio volontario, concorso in omicidio volontario e attacco allo Stato, i capi di imputazione per i condannati all'ergastolo. Per gli altri, riferiscono i media locali, condanne da sei mesi a 16 anni, ma anche molte assoluzioni (27). I due procedimenti erano di fatto stati riuniti poiché molti degli imputati sono risultati gli stessi in entrambe le stragi.
Chamseddine Sandi, dipinto come "la mente" di entrambe le stragi, sarebbe stato ucciso in un raid statunitense in Libia nel 2016. I 25 imputati alla sbarra (tra cui due donne) per l'attentato del Bardo sono stati accusati a vario titolo di concorso nella strage: 22 sono in stato di detenzione, 3 in libertà. Per l'attentato di Sousse, gli imputati sono 26, 18 dei quali in stato di detenzione e 9 in libertà. Tra questi anche 6 agenti della polizia tunisina a giudizio per comportamento negligente. Gli assalitori, invece, sono stati tutti uccisi.
ATS/M. Ang.