Duecentoquaranta feriti fra i civili e oltre 70 fra i poliziotti: è l’ultimo bilancio delle proteste scoppiate a Kasserine, nel centro della Tunisia, negli ultimi giorni e che ora hanno raggiunto pure altre città del paese. La situazione di instabilità ha spinto giovedì il primo ministro Habib Essid ad abbreviare il suo periodo di permanenza al Forum di Davos per rientrare in patria dove sabato presidierà un consiglio dei ministri eccezionale.
Le manifestazioni contro la disoccupazione e l’emarginazione sociale, nate in una delle zone più povere, conosciuta quale bacino per assoldare nuove leve per il jihadismo, preoccupano le alte cariche tunisine, che non vogliono rivivere quanto avvenuto cinque anni fa, ossia la cosiddetta Rivoluzione dei gelsolmini. E a Sidi Bouazid (dove si immolò un venditore di frutta e verdura) dove era partito tutto, giovanissimi si sono scontrati con le forze dell’ordine
AFP/AlesS