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UKIP, bocciatura senza appello

Il partito antieuropeista sconfitto nell'elezione a Stoke dai laburisti, che però perdono Copeland - di Lorenzo Amuso

  • 24 febbraio 2017, 13:55
  • 23 novembre, 06:39
Sconfitta per Paul Nuttall, l'uomo dello UKIP a Stoke

Sconfitta per Paul Nuttall, l'uomo dello UKIP a Stoke

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Se non ora, quando? Se non qui, nella capitale della Brexit, dove? Nigel Farage, leader funambolico degli indipendentisti britannici, l’aveva definita “un’elezione fondamentale”. Per il presente, ma sopratutto il futuro dell’UKIP. Per tradurre la protesta in proposta. Per dare finalmente una rappresentanza istituzionale ai milioni di voti che il partito aveva conquistato alle elezioni generali del 2015: tre milioni di preferenze, ma un solo deputato a Westminster. È per questo che l’elezione suppletiva di Stoke, piccola cittadina nel nord-est inglese, all’improvviso aveva assunto una rilevanza (politica) nazionale.

Capitale della Brexit

Per l’UKIP era l’occasione di incassare i dividendi dopo il successo referendario. Perché se l’obiettivo fondante dell’UKIP è sempre stata l’uscita del Regno dall’Europa, a Stoke lo scorso giugno oltre il 70% aveva votato per lo strappo da Bruxelles. Un collegio elettorale da sempre in mano laburista che, di fronte alla stagnazione economica, si era ribellato al partito di riferimento per abbracciare la protesta anti-sistema. La confusione in casa Labour degli ultimi mesi aveva poi reso ancor più incerto l’esito delle votazioni, convincendo il nuovo leader UKIP Paul Nuttal a scendere in campo.

Conferma Labour

Difficile immaginare un contesto più favorevole per espugnare il feudo di sinistra. Lo spoglio concluso nelle prime ore di questa mattina è stato un amaro ritorno alla realtà. L’UKIP ha sì sopravanzato i Tory di qualche decina di voti, ma è rimasto dietro più di 10 punti percentuali da Gareth Shell, che pure in campagna elettorale aveva inanellato una serie impressionante di gaffe. Non certo un candidato imbattibile. Ma più che il radicamento territoriale laburista, sono stati i limiti strutturali degli indipendentisti ad averne compromesso le ambizioni. Un partito incapace di liberarsi dalle sue stigmate movimentiste per maturare in formazione rappresentativa.

Sorpresa Copeland

Ma se l’UKIP piange, il Labour non può certo festeggiare. Perché nell’altra elezione suppletiva della giornata, in un altro collegio storicamente sicuro come Copeland, ha ceduto il passo ai Tory. Una vittoria storica per Trudy Harrison: non era mai successo negli ultimi 35 anni che il partito di governo strappasse un seggio all’opposizione in un’elezione suppletiva. C‘è riuscito il governo di Theresa May che conferma così il suo attuale indiscusso primato sulla scena politica britannica. Favorito sì dalla caduta libera dei laburisti, ma soprattutto dall’irrilevanza politica dell’UKIP, bocciato senza appello

Lorenzo Amuso

Dal TG20:

Dal TG12.30:

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