Il giornalista russo Arkady Babchenko è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel suo appartamento di Kiev, la capitale dell'Ucraina. Lo riferisce Interfax.
Il cronista, considerato un critico del Cremlino, aveva lasciato la Russia nel 2017 dopo aver ricevuto "minacce".
Il capo della polizia di Kiev, Andriy Krishchenko, ha dichiarato che la prima e più ovvia motivazione per l'omicidio deve essere individuata nell'attività professionale della vittima.
Babchenko, 41 anni, combatté nell'esercito russo durante la prima guerra separatista in Cecenia durante gli anni '90. In seguito diventò giornalista e lavorò come corrispondente per diversi media russi. Scrisse anche diversi libri sulle sue esperienze in guerra. Recentemente aveva criticato la politica del Cremlino, in particolare l'annessione della Crimea, il sostegno ai movimenti separatisti nell'est dell'Ucraina, e la campagna militare della Russia in Siria.
ATS/M. Ang.