Ucraina, rallenta la controffensiva

In Ucraina continuano senza sosta i combattimenti, soprattutto nell'est del Paese, a sud di Kharkiv verso il Donbass, dove l'esercito di Kiev prosegue la sua controffensiva, seppur con un ritmo meno veloce rispetto alla scorsa settimana. Le truppe di Kiev hanno attraversato il fiume Oksil e puntano su Lyman, da cui se ne erano dovute andare a fine maggio, che ora è uno degli obiettivi dell'avanzata verso la regione di Donetsk.

La difesa russa sta riorganizzando le linee e ha tentato attacchi poco più a sud, nell'area di Bakhmut; attacchi respinti secondo lo Stato maggiore ucraino. Bombardamenti russi, inoltre, sono segnalati nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia.

La notte tra domenica e lunedì da Kiev il presidente Zelensky, nel suo messaggio, ha affermato che non ci sono rallentamenti e che la riconquista andrà avanti dal Donbass sino alla Crimea. In questo scenario non c’è al momento nessuno spazio per la diplomazia, bloccata su entrambe i fronti, di fatto e a parole. Il consigliere del presidente ucraino Mikhailo Podolyak ha rinnovato il suo no alle trattative con la Russia e a un incontro diretto tra Zelensky e Putin, sottolineando come la condizione per qualsiasi intesa sia il ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina, Crimea compresa.

Ieri (domenica) anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha sintetizzato lo stallo, mostrandosi pessimista sulla fine a breve termine del conflitto: “Russi e ucraini credono di poter vincere, ma io non vedo alcuna possibilità a breve termine di un negoziato serio”, ha detto. Intanto la guerra questa settimana entrerà nel suo ottavo mese.