Un’altra notte di proteste a Madrid

Un’altra notte di proteste a Madrid, dove la tensione rimane alta dopo l’intesa raggiunta ieri (giovedì) tra i socialisti e gli indipendentisti catalani per formare un nuovo governo guidato dal premier Pedro Sanchez, accordo che prevede anche una legge sull’amnistia per gli indipendentisti catalani che hanno delle cause aperte dal 2017.

Una grande manifestazione si è tenuta giovedì sera a Madrid davanti alla sede nazionale del Psoe, caratterizzata da incidenti violenti, atti di vandalismo, roghi di cassonetti, lancio di oggetti, petardi e conseguenti cariche della polizia. Una devastazione che, tenuto conto dell’importante partecipazione di manifestanti, oltre 8’000 persone, ha coinvolto quattro strade e diversi isolati della zona. Sono 15 i fermati dalle forze dell’ordine.

Il patto di quattro pagine tra Psoe e indipendentisti reso pubblico ieri è stato duramente criticato dalla destra, in particolare dal Partito Popolare, il principale partito dell’opposizione, secondo cui il testo mette in pericolo la democrazia spagnola ed è stato paragonato al terrorismo dell’Eta. Anche dall’estrema destra il leader del partito Vox ha affermato che questa è l’inizio della fine della democrazia in Spagna. “Dobbiamo stare in piazza fino a quando non si fermerà il colpo di Stato. Siamo di fronte al periodo più buio della storia. Abbiamo il dovere di resistere a un governo e a un tiranno che sta per ottenere l’investitura con tutti i nemici della Spagna” ha detto il leader di Vox Santiago Abascal, presente alla protesta.

Qualche ora prima, uno dei fondatori di Vox, il politico catalano Alejo Vidal, ha ricevuto un colpo di pistola in faccia dopo essere salito sulla sua auto di fronte a casa sua, in una strada del centro della capitale. L’uomo di 78 anni è stato ricoverato e operato e la sua vita non è in pericolo. Per il momento la sparatoria non è però stata collegata con il momento di alta tensione politica e con l’investitura di Sanchez.