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Un Kennedy per Donald Trump

Robert Jr, figlio di Bob e nipote di JFK, sospende la campagna e annuncia il suo sostegno per il candidato repubblicano alle presidenziali USA. La famiglia: tradimento dei nostri valori più cari

  • Ieri, 22:17
  • 2 ore fa

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Notiziario 23.08.2024, 22:00

  • Keystone
Di: Agenzie/RSI Info

È una storia politica che ha il sapore della saga familiare. Un bambino che sessant’anni fa giocava nello Studio Ovale con suo zio John Kennedy, il più iconico dei presidenti democratici nella storia USA, a settant’anni invita gli americani a votare per Donald Trump. E decide di sospendere la propria corsa alla Casa Bianca in tutti gli “swing states”, gli stati in bilico, dove potrebbe essere un fattore di disturbo per il candidato repubblicano.

La svolta era nell’aria da giorni, ma non per questo colpisce di meno. Robert Kennedy Jr. è stato un avvocato difensore delle cause ambientaliste e pacifiste, prima di diventare con la pandemia di COVID un militante no-vax e un appassionato delle teorie del complotto. Aveva lasciato definitivamente il Partito democratico nell’autunno scorso, lui che alla prima convention democratica ci era andato all’età di sei anni.

“L’ho lasciato perchè è diventato il partito della guerra, della censura, della corruzione, di Big Pharma, della grande tecnologia e dei grandi soldi”, ha spiegato lui. Ma ha anche evocato la possibilità di avere un posto in una futura amministrazione Trump.

Kennedy

Studio Ovale, 11 marzo 1961. Robert F. Kennedy JR. mostra una salamandra allo zio, il presidente JFK

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Trump, che giorni fa aveva commentato l’ipotesi dicendo “ne sarei onorato”, ora parla di un endorsement “grandioso, da parte di una persona eccezionale, rispettata da tutti”. Di certo Kennedy Jr. non è rispettato in casa democratica. Pochi minuti dopo l’annuncio, con una dichiarazione congiunta rilasciata alle agenzie, i suoi cinque fratelli e sorelle parlano di “un tradimento dei valori che nostro padre e la nostra famiglia hanno più cari. La triste conclusione di una triste storia”.

Come quella di tutti gli outsider nelle presidenziali americane, la candidatura Kennedy - che aveva già sfidato Biden da democratico e poi da indipendente alle primarie - era senza storia. I sondaggi gli accreditavano un misero 4-5%. Kennedy Jr aveva tentato di contattare Kamala Harris, che però si è rifiutata di incontrarlo definendolo “candidato marginale finanziato dal movimento MAGA” (Make America Great Again).

Resta il fatto che quella di novembre sarà una battaglia all’ultimo voto, e anche se la pecora nera della famiglia dovesse muovere la metà dei voti stimati dai sondaggisti, potrebbero essere i voti che fanno pendere la bilancia dalla parte sbagliata per casa Kennedy. La storia del resto è piena di tradimenti che hanno funzionato.

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