La seconda presidenza di turno della Svizzera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è iniziata in un momento decisamente delicato, alla luce dell’inizio delle operazioni militari degli israeliani in Libano e del lancio di centinaia di missili dall’Iran contro lo Stato ebraico. E proprio alla luce del suo ruolo di presidente, la Svizzera ha lanciato un appello al dialogo e al rispetto del diritto internazionale umanitario.
RG 07.00 del 03.10.2024 - La corrispondenza di Andrea Vosti
RSI Info 03.10.2024, 07:27
Contenuto audio
Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, che era stato qualificato “persona non grata” da Israele non avendo condannato Teheran per i suoi lanci missilistici, mercoledì sera ha invece deplorato con forza l’attacco iraniano sul territorio di Israele. Ha poi lanciato a sua volta un appello teso al raggiungimento di un cessate il fuoco immediato in Libano, spronando le parti coinvolte a porre fine alle violenze in atto.
La preside di una scuola israeliana ispeziona i danni subiti dal suo istituto dopo l'attacco iraniano
Inoltre, Guterres, pur sapendo che ormai si è di fronte al rischio di un’escalation verso una guerra regionale, ha confermato che la missione di peacekeeping UNIFIL rimarrà operativa nella parte meridionale del Libano. Tale affermazione giunge in risposta a una domanda in merito formulata da Israele, che nei giorni scorsi aveva chiesto alle Nazioni Unite di ricollocare le truppe della sua forza d’interposizione.
Dal canto suo, il rappresentante dell’Iran all’ONU ha commentato il lancio di missili contro il territorio israeliano definendolo un legittimo atto di autodifesa, mentre il presidente americano Joe Biden ha affermato mercoledì sera che Washington è contraria a un attacco preventivo dello Stato ebraico contro i siti nucleari della Repubblica islamica dell’Iran.