È sembrata raffreddarsi la situazione in Francia durante la notte di domenica, la sesta dopo l'increscioso fatto di sangue che ha portato alla morte del giovane Nahel da parte di un agente. Stando al ministero degli Interni, la polizia ha operato complessivamente 157 arresti, 20 dei quali a Parigi e nella sua periferia. Nessun incidente di rilievo è stato segnalato.
Parigi ha inoltre riferito il ferimento di tre agenti delle forze dell'ordine, mentre il ministro dell'Interno Gerald Darmanin ha riferito su Twitter che un vigile del fuoco di 24 anni è morto a Saint-Denis mentre combatteva gli incendi di alcuni veicoli.
La tendenza, già pronunciatasi sabato notte, è stata oscurata dall'attacco all'abitazione del sindaco di Haÿ-les-Roses, sfondata con una vettura-ariete. Sulla scia di questi eventi e nel quadro delle violenze contro i rappresentanti politici, la popolazione è stata invitata a dissentire, presentandosi lunedì a mezzogiorno davanti tutti i municipi di Francia.
Sempre lunedì il presidente Emmanuel Macron riceverà i presidenti dei due rami parlamentari, l'Assemblea nazionale e il Senato, e martedì incontrerà invece i sindaci dei comuni colpiti dai disordini, oltre 220. Ha inoltre chiesto al suo primo ministro, Elisabeth Borne, di incontrare i presidenti dei gruppi parlamentari lunedì.
Intanto, il Ministero degli Interni inizia a tirare le somme degli scontri delle ultime notti. Stando a un bilancio diffuso domenica mattina, sarebbero stati circa 5'000 i veicoli dati alle fiamme, 1'000 gli edifici bruciati o danneggiati, 250 gli attacchi a stazioni di polizia e gendarmerie e più di 700 i membri delle forze di sicurezza feriti.