Sono 15 i missili lanciati nella notte dall'Iran sulle basi che ospitano soldati statunitensi di Ain al Assad ed Erbil, in territorio iracheno, la seconda nel Kurdistan, la prima più vicina alla capitale. Nessuno è stato intercettato e hanno ucciso "80 terroristi americani" oltre a causare gravi danni alle infrastrutture e ad elicotteri, secondo la televisione di Stato iraniana.
Il lancio nella notte, in immagini diffuse dalla tv iraniana
Un'informazione, quest'ultima, che non trova riscontro a Washington, che non ha dato notizia di vittime ma nemmeno fornito un bilancio preciso. Il Dipartimento della difesa si è limitato inizialmente a confermare l'avvenuto attacco e che i soldati di stanza nella regione erano in stato di allerta in previsione di possibili attacchi e hanno avuto un preavviso sufficiente.
Il punto dove è caduto un missile finito fuori bersaglio
Almeno uno dei missili ha mancato il bersaglio, finendo in un campo di Bardarash, a 50 km da Erbil, senza fare vittime. Il presidente Donald Trump ha twittato un "tutto bene" ed è stato immediatamente raggiunto dal segretario di Stato Mike Pompeo e da quello alla difesa Mark Esper.
RG 08.00 dell'08.01.2019 La diretta da Washington di Emiliano Bos
RSI Info 08.01.2020, 09:58
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La Casa Bianca sta valutando una reazione, mentre la FAA, l'ente per la sicurezza aerea, ha già indicato a tutti gli apparecchi civili statunitensi di evitare i cieli iraniani, iracheni e del Golfo Persico. Una misura analoga è stata adottata per esempio anche da Air France.
Danimarca e Norvegia, che hanno uomini ad Ain al Assad, hanno già comunicato che nel loro contingente non si contano vittime. Lo stesso vale per l'esercito iracheno, secondo un portavoce, per il quale i missili lanciati sono stati 22, 17 sulla Ain al Assad e 5 su Erbil. Baghdad era stata avvertita di un'imminente operazione iraniana sul suo territorio. Sulla scia dell'attacco, la Spagna ha deciso di mantenere in Iraq solo una presenza militare ridotta, ritirando una parte dei suoi uomini verso il Kuwait, mentre la Francia lascerà sul posto tutti i suoi 160 militari.
Teheran, che aveva minacciato vendetta dopo l'uccisione del generale Qassem Soleimani nei giorni scorsi all'aeroporto di Baghdad, afferma di avere nel mirino altri 100 obiettivi e chiesto il ritiro delle truppe statunitensi dalla regione. Il ministro degli esteri, Javad Zarif, ha definito l’azione un'autodifesa proporzionata e ha negato l’intenzione di un’escalation nel rapporto con gli Stati Uniti. L'ayatollah Ali Khamenei, rivolgendosi alla nazione, ha parlato invece di uno "schiaffo agli Stati Uniti", "nemici dell'Iran".