Il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov ha denunciato sabato, in una telefonata con l'omologo statunitense Mike Pompeo, “l’ingerenza flagrante e l’influenza distruttrice” degli Stati Uniti in Venezuela.
“La provocazione e l’influenza distruttrice esterna, nonostante l’ipocrita pretesto dell’aiuto umanitario, non hanno nulla a che vedere con il processo democratico” ha affermato Lavrov, citato in un comunicato del ministero degli affari esteri russo.
Secondo Lavrov le minacce americane contro il governo legittimo, “sono una palese ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano e una violazione spudorata del diritto internazionale”. “Solo i venezuelani hanno diritto di decidere il proprio avvenire” ha poi aggiunto.
Venerdì a Mosca il numero uno della diplomazia russa aveva ricevuto la vicepresidente venezualana Delcy Rodriguez, promettendo che il Cremlino avrebbe continuato con il proprio aiuto umanitario “legittimo” al paese, confrontato con la peggiore crisi politica della sua storia.
Secondo la nota ministeriale Pompeo e Lavrov hanno discusso pure del conflitto siriano, di Afghanistan e della penisola coreana.